(Fire Records / Goodfellas)
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Un album coraggioso, ma che alla fine lascia soddisfatti per la sostanza che è sempre più evidente traccia dopo traccia. Il lavoro della cantautrice italiana che viene del jazz ha trovato sponda all’interno della Fire Records, etichetta che ben conosciamo nelle nostre pagine e che è caratterizzata da produzioni raffinate e mai banali. Until We Fossilize entra perfettamente in questa famiglia musicale. Di suono che rimanda al nostro paese c’è ben poco: piuttosto Marta Del Grandi ha raccolto un corposo bagaglio di conoscenze durante un lungo viaggio in Asia, fonte di ispirazione per un disco dove la voce è protagonista in un tappeto sonoro di archi ed elettronica. Nei brani parla di fossili marini sulla vetta dell’Himalaya, di pietre preziose, di animali che scappano dai roghi in Australia. Inoltre l’iniziale Taller than His Shadow è un pezzo scritto per il film ‘Radical Landscapes’ di Elettra Fiumi; è la storia di un uomo così alto che è più alto della sua lunga ombra al tramonto. Tra i brani più apprezzati citiamo Shy Heart, Amethyst, Swim to Me, Birdsong, ma tutto l’album va ascoltato dall’inizio alla fine per la sua atmosfera che ci parla di mondi e tempi lontani, con un linguaggio attuale.
Michele Manzotti
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