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Foto (c) Flavio Pagano
Firenze per due giorni (6 e 7 novembre) è stata al centro dell’attenzione per aver ospitato Il lavoro della musica, organizzato dall’Associazione I-Jazz con il sostegno del Ministero per la cultura e destinato a cinquanta giovani operatori del settore musicale. Due giorni di incontri dove ovviamente non potevano mancare momenti musicali dedicati proprio ai giovani esecutori. L’appuntamento centrale si è tenuto al Teatro Puccini, dove l”Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti aveva mosso i suoi primi passi nel 2015, ripresentandosi sul palco come momento finale della giornata del 6 novembre.
A introdurre la serata un set della tenorista Sophia Tomelleri con il quartetto formato da Simone Daclon al pianoforte, Alex Orciari al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria. Una proposta di grande gusto; quattro brani tra composizioni originali e standard che mostrano personalità di Tomelieri e un ottimo dialogo con i colleghi. Ci auguriamo di ascoltare la sua proposta in una serata a lei dedicata interamente, anche in sedi importanti dove non sfigurerebbe. Per quanto riguarda invece la ONJGT, si è presentata in scena con Sara Jane Ceccarelli, Anais Drago, Mariasole De Pascali, Tobia Bondesan, Francesco Fratini, Michele Fortunato, Andrea Molinari, Paolo Zou, Marco Centasso, Max Trabucco, diretti dal contrabbassista, violoncellista e compositore Paolo Damiani. E’ un progetto dove il concetto di big band viene superato, anche per l’organico strumentale più simile alla varietà di un ensemble classico. Damiani lascia molta libertà ai componenti, che spesso si presentano anche nelle vesti di compositori. L’affiatamento è buono, anche se i vari musicisti sono impegnati nei loro rispettivi progetti ed è merito di Damiani di proporsi più come un primus inter pares che non come direttore da podio. Per quanto riguarda le composizioni sottolneiamo quella della violinista Anais Drago, del chitarrista Paolo Zou e del contrabbassista Marco Centasso.
Per quanto riguarda i due giorni del lavoro della musica Corrado Beldì, presidente di I-Jazz, ha espresso la sua soddisfazione: «A Firenze abbiamo dato vita a due giornate di incontri con oltre 100 operatori giunti da tutta Italia, e soprattutto 50 giovani organizzatori in formazione per diventare i leader delle istituzioni culturali del futuro. Oltre 80 sono i festival che hanno chiesto in modo compatto una serie di interventi a favore del mondo del jazz, dalla nascita dei centri di produzione a nuovi strumenti per supportare la mobilità degli artisti all’estero, dalla valorizzazione dei sistemi di produzione alla chiarificazione dei sistemi previdenziali a supporto degli artisti. Le due giornate sono state anche utili per dare impulso a tavoli tematici focalizzati su argomenti quali il turismo, l’innovazione, la sostenibilità ecologica, scuola e comunicazione. Tutto ciò con l’obbiettivo di far crescere ulteriormente il sistema del jazz italiano». Per Gianni Pini, Presidente dell’Associazione Music Pool e già Presidente di I-Jazz, «le due giornate fiorentine hanno rappresentato un punto di arrivo e nel contempo di partenza per tante nostre iniziative. Una preziosa occasione per riflettere e crescere, nonché un importante segnale per la ripartenza. Fa piacere constatare che tutti i soggetti istituzionali e politici invitati, a iniziare dal Presidente della settima Commissione permanente del Senato, Riccardo Nencini, e dal Sindaco di Firenze Dario Nardella, hanno condiviso i temi e le nostre priorità, confermando l’importanza dell’azione di I-Jazz».
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