(Maremmano Records/Ird)
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Djelem (che nella lingua romanì significa camminare, andare, viaggiare) Do Mar (che in portoghese si traduce in “del mare”) è un progetto di ricerca musicale guidato dalle splendide voci di Sara Marini (reduce dal successo di “Torrendeadomo”) e Fabia Salvucci (a fianco di Tosca nei suoi ultimi tour). Per questo primo lavoro si sono fatte affiancare dai loro fidati musicisti capitanati da Lorenzo Cannelli (pianoforte, laouto cretese, symphonia medioevale e voce) autore anche delle musiche insieme alle due cantanti, Paolo Ceccarelli (chitarra elettrica, classica, cavaquinho), Franz Piombino ( basso elettrico e fretless), Michele Fondacci (batteria e percussioni) e dalla mano sicura di Stefano Saletti (che interviene con il bouzouki e il gambrì) per quello che riguarda la produzione artistica. Il risultato sono undici tracce (sette originali e quattro tradizionali), cantate in dieci lingue, una cosmopoli di suoni e colori affascinanti che dal Mediterraneo tocca l’Africa, l’Asia, l’America meridionale, l’Europa e l’Italia. Il viaggio inizia con “Khorodig Morodig” un canto tradizionale armeno di ampio respiro, con un bel crescendo finale. “A Babbu Mannu” con il testo scritto da Pietro Fadda è un brano sardo di forte impatto sociale, con un ritornello trascinante e dalle colorature jazzate. Si cambia atmosfera con la dolce serenata “I Zoì Pali”, il testo è del musicista greco Theodoro Melissinopoulos, che dona bellezza al brano con la sua voce profonda. “Dilmano Dilbero” invece viene dalla Bulgaria (famosa per la parodia ” Il Pippero” di Elio e le Storie Tese) ed è un canto tradizionale allusivo dove si apprezzano gli intrecci vocali e le contaminazioni quasi progressive nel solo di chitarra elettrica. “Gole Gandom” è cantata in iraniano e celebra le donne che lavorano nei campi, tutta sostenuta dalla potenza delle due voci e da un ritmato tappeto di percussioni. “Se guardi qui” ( “Non c’è patrio no, né colore per la povertà, siamo margini, siamo limiti, noi frammenti, avanzi di umanità, ma se guardi qui, nei miei occhi vedrai dignità, dignità”) è una traccia in italiano con il testo di Riccardo Tordoni, un grido di aiuto contro l’indifferenza con i ritmi calzanti, da pizzica, rievocati dai tamburi a cornice di Alessia Salvucci. Si prosegue con la filastrocca enumerativa di “Ena Dio Tria” in calabrese grecanico, contaminata di sardo nelle armonizzazioni a tenores delle voci. Un sostenuto groove di basso delinea l’incedere arabeggiante di “Ey Gome” che nasce da una riflessione sulla divinità del poeta persiano Rumi ed è cantata in farsi. “La vita oltre” (“Cantati, solo allora esisterai, se sei nata è solo per rinascere”) sempre scritta da Riccardo Tordoni, è la storia di una donna che trova la propria forza nel canto, dopo l’inizio delicato, la canzone prende colori e sfumature diverse. “Negrume Da Noite” è un brano di grande vitalità, un elogio della “razza negra” di Bahia scritto da Paulinho Do Reco, cantato in portoghese, accompagnato prima dal battito delle mani e poi dalle percussioni. Chiude il disco la delicatissima “L’Amuri Di Na Matri”, una dedica alla forza delle madri, con il testo siciliano di Pietro Carnuto che arricchisce il brano con la zampogna e il friscaletto. Ci troviamo di fronte a un lavoro accuratissimo, i suoni sono limpidi e perfettamente in bilico tra la vecchia tradizione e sonorità più fresche e moderne. Eccellenti gli arrangiamenti vocali curati da Marini e Salvucci, che caratterizzano e differenziano bene i loro timbri, la loro pasta. Si sente benissimo che dietro c’è uno studio meticoloso nell’uso della voce, nei melismi, nei respiri, nella pronuncia e anche nella ricerca dei repertori. Un disco attualissimo nelle tematiche, dove c’è la forte urgenza di mandare un messaggio sociale, specialmente in questi tempi. “Voci Oltre” aiuta a viaggiare con i suoni, a scoprire culture e lingue diverse, a provare belle sensazioni e alla fine ci rimane solo di ringraziare per tanta bellezza.
Marco Sonaglia
Tracce
Khorodig Morodig
A Babbu Mannu
I Zoì Pali
Dimano Dibero
Gole Gandon
Se Guardi Qui
Ena Dio Tria
Ey Gome
La Vita Oltre
Negrume Da Noite
L’Amuri Di Na Matri
Tagged Djelem Do Mar, Fabiana Salvucci, folk, Sara Marini