Paolo Damiani Unit – Memorie Future (Parco della Musica Records / Egea)
Attorno al contrabbassista di lunga esperienza si è formato un quintetto con la voce di Diana Torto, il sax contralto di Daniele Tittarelli, la tromba di Giovanni Falzone e la batteria di Alessandro Paternesi. Nel disco Paolo Damiani propone otto brani originali (cinque di sua composizione) dove la melodia è trattata a volte con figurazioni contrappuntistiche e in altre viene suddivisa in varie cellule che si alternano tra gli strumenti. L’esempio più tipico della prassi attuata da Damiani e colleghi è nel brano Estate Romarama, ma segnaliamo anche l’iniziale Ludi Ludi e L’Ora e l’evocativa Policlinico con voce, sax e tromba a lanciare il tema.
Mauro Mussoni Quintet – Follow The Flow (Wow Records)
Sempre in tema di contrabbassisti, ecco l’album del romagnolo Mauro Mussoni, anche in questo caso leader di un quintetto che vede Simone La Maida ai sax e al flauto, Federico Pierantoni al trombone, Andrea Grillini a batteria e percussioni con Davide Di Iorio flauto in un brano. Sono otto le composizioni originali di Mussoni (una è proposta in due versioni dal ritmo diverso). Mussoni è calato nell’idea di un bop personale e pieno di freschezza, dando l’impressione di divertirsi con i colleghi, ritagliandosi momenti da protagonista. Le sue capacità creative sono di ottimo livello come nella traccia titolo, The Last One, Latina, Mind the Cat.
Marco Sinopoli Extradiction – Chromatic Landscape (Parco della Musica Records / Egea)
L’album di questo chitarrista e compositore è di grande interesse innanzitutto per l’organico strumentale, un settetto che presenta una sezione fiati (flauto, clarinetto, fagotto) affine alla musica colta, oltre a chitarra, pianoforte e ritmica. Ma è soprattutto la qualità delle composizioni a colpire per le loro idee a partire dalla iniziale Extradiction, quasi una presentazione dei vari strumenti e dei loro suoni. Ma ricordiamo anche Electric Storm, tra Stravinskij e lo swing, Purple Cave, Nocturne ispirato dalla forma classica e di grande fascino melodico e la conclusiva Hidden Node dall’inizio lento e dallo sviluppo ricco (appunto) di cromatismi.
Dario Savino Doronzo e Pietro Gallo – Reimagining Opera (Digressione Music)
La nostra grande tradizione operistica non può non influenzare anche musicisti di jazz. E’ con piacere che segnaliamo questo lavoro del duo tromba e pianoforte con ospite speciale Michel Godard al serpentone (strumento rinascimentale che il bassotubista francese ha recuperato con molta passione). Il segreto di questo disco è relativo all’approccio con le grandi pagine operistiche, utilizzate come spunto per una prassi jazzistica nel trattamento della melodia, Molto belle le pagine di Claudio Monteverdi (Sì dolce è’l tormento), Pietro Mascagni (l’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana), Domenico Cimarosa (Nel cor più non mi sento).
Gaetano Partipilo – Boom Collective (Auand / Goodfellas)
Sappiamo che del sassofonista pugliese è uscito un nuovo album, ma non possiamo non segnalare la produzione il cui titolo è anche la caratteristica della formazione che lo affianca, quasi una big band per le dimensioni (quindici elementi coinvolti, tra cui ricordiamo la blueswoman Angela Esmeralda e l’altra cantante Carolina Bubbico). Un percorso compositivo tra passato e presente e fra proposte acustiche ed elettriche che coinvolgono l’ascoltatore grazie non solo al volume sonoro ma a brani come In Tension, Nolan, Earthquake dalla struttura complessa, Love Boom e l’omaggio a John Coltrane con Naima.
Michele Manzotti
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