Nel prossimo agosto Caetano compirà 80 anni, ma la sua arte è ancora vitale. Meu Coco, che dopo l’uscita in digitale è disponibile anche in Cd, è un’ulteriore tappa di un musicista mai banale, abituato a guardare sempre avanti e a costringere l’ascoltatore a entrare dentro i brani senza fermarsi all’approccio distratto. Chi conosce il portoghese è sicuramente avvantaggiato perché i testi sono sempre stati importanti nella proposta artistica. A nove anni dall’ultimo disco di inediti Abraçaço, Meu Coco è un omaggio sonoro al Brasile (bahiano e non solo) che entra prepotentemente nelle liriche in cui si parla di società, politica, antropologia e amore. Dove i colleghi del suo paese sono citati in vari brani, così come compositori novecenteschi (Schoenberg, Webern, Cage), insieme a luoghi geografici. La musica inoltre è una continua fonte di belle sensazioni. come d’altra parte Caetano ci ha ben abituato. A partire dalla traccia titolo, all’arabeggiante Ciclâmen do Líbano, al ritmo primordiale di GilGal, al fado di Você-Você, all’elettrica Anjos Tronchos. Un disco dalla grande ispirazione, dove Caetano è affiancato da ottimi musicisti (ricordiamo Vinicius Cantuária, i percussionisti Marcelo Costa, Pretinho da Serrinha e Marcio Victor, il fisarmonicista Mestrinho, oltre agli stessi figli di Veloso con i quali venne in tour in Italia nel 2019) con arrangiatori quali Jaques Morelenenbaum, Letieres Leite e Thiago Amud. Stavolta la parola imperdibile non è esagerata.