(Jazzhaus records-Storie di note)
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Torna Pippo Pollina il cantautore siciliano, oramai di casa a Zurigo , con il suo ventiquattresimo album. Tredici brani inediti e una riproposizione del brano “Léo” (scritta nel 1994 e uscita nel disco “Dodici lettere d’amore” del 1995) prodotti e arrangiati da Pollina e Martin Kalberer. “Una musica anche domani” ( “Ma ci sarà una musica anche domani, ci salverà, ancora lo farà”) apre idealmente il disco, con un leggero tappeto di batteria dove emergono il pianoforte e il flauto traverso. Chitarra elettrica e Hammond scandiscono il jazzato “Di come quando cristo fuori piove”. Atmosfera francese per “Scacciaferro” (“E intanto scrivo e mi dico sarà bello incidere gli intarsi sulle pietre e ti telefono al riparo di un cappello che allo scoccare suonano le cetre”) con fisarmonica e pianoforte. “Quando scende la neve” ha un andamento più graffiante, specialmente nel ritornello incisivo e nella chitarra elettrica. “Come una felicità improvvisa” ( “Come una sete o un desiderio di bellezza, come il gesto un pò imprudente, una carezza come un fiore che sorride fra le pietre, il catrame e l’anidride”) ha colori blu, avvolgenti con il singhiozzare della tromba. Un violino e un arpeggio di chitarra acustica tratteggiano “Abbiamo tutti” ( “Abbiamo tutti un gioco, una domanda nascosta, ciascuno una ribellione che attende scomposta, una canzone, un amore segreto, una certezza sui dubbi di Amleto. un cielo terso, un temporale di troppo”). “Prendile se vuoi” ( ” Prendile se vuoi queste parole antiche che sanno di granai e di ricordi di vite passate. Prendile se vuoi queste domande disperate ansia di scritto e di mani che si crecano nel buio di segni che rivelano il telaio”) ha un bell’incastro tra pianoforte, flicorno e archi. Ritmi tirati di swing accompagnano “Senti le cicale” con archi, fisarmonica, clarinetto e un robusto coro. “Pizzolungo” ( “E allora vai e raccontaci ancora di come si era adulti senza pane e dimora, vai vai che non c’è una storia da piangere senza uno straccio inutile, come una vittoria”) è struggente nel raccontare questo episodio di strage mafiosa del 2 aprile 1985, dove gli squarci di dolore sono sottolineati dalla tromba suonata con la sordina. “Léo” cantata con Celia Reggiani assume una nuova forza e si conferma come una delle canzoni più riuscite del cantautore. Un pianoforte avvolge “Immaginarti” che esplode nei colori dei fiati. “Dove ti nasconderai” (“Mi dirai di come passi il tempo, se c’è il sole o nevica o pioverà, se la primavera ha i fiori di campo e qualcuno ha fretta nell’eternità”) ha un bel tiro rock, che lascia spazio ad un bel solo di chitarra. “Tutto chiuso” ha un sapore popolare, una marcetta molto ironica. Chiude il disco la morriconiana “Un’altra vita” ( “Cerco un senso un albero un cortile, il rintocco antico d’un campanile, la strada che curva e non ritrova, la falce bianca della luna nuova… cerco un senso un abito un cortile, un sentiero a picco su un arenile, un mattino sulle ceneri di aprile, un sole acceso sulla neve ostile”) una ballad toccante adatta alle corde di Pollina. Il cantautore conferma le sue ottime capacità: Una bella voce capace di toccare varie tessiture, una scrittura fresca unita ad un gusto elegante negli arrangiamenti. Un disco per gli amanti della grande musica d’autore italiana, canzoni segrete che diventano un patrimonio per tutti.
Marco Sonaglia
Tracce
Una musica anche domani
Di come quando cristo fuori piove
Scacciaferro
Guarda scende la neve
Come una felicità improvvisa
Abbiamo tutti un gioco
Prendile se vuoi
Senti le cicale
Pizzolungo
Léo
Immaginarti
Dove ti nasconderai
Tutto chiuso!
Un’altra vita
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