(Azzurra Music)
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Due Cd che omaggiano la nostra canzone di qualche decennio fa. Un percorso che inizia da Grazie dei Fior per concludersi con Ma l’amore no, note che facevano ballare e appassionare nonni e genitori prima che la rivoluzione stilistica di Domenico Modugno cambiasse le regole della melodia italiana. L’operazione ha il marchio di Mauro Ottolini, trombonista fra i più estrosi della nostra scena jazz, che ha raccolto intorno a sé un gruppo di musicisti esperti per la sua big band. L’Orchestra Ottovolante prende il nome dall’omonima trasmissione televisiva di Antonello Falqui che fu la prima di una serie di varietà degli anni ’50 (con autori come Guido Sacerdote, Garinei e Giovannini) che portarono la grande orchestra nel piccolo schermo e nelle case degli italiani, per dare vita ad un omaggio alla musica italiana del dopoguerra. Ai musicisti si aggiunge la voce di Vanessa Tagliabue Yorke oltre a ospiti speciali come Fabrizio Bosso alla tromba. Un’operazione musicale che ha come scopo il divertimento fra i musicisti in modo da contagiare l’ascoltatore su disco e soprattutto dal vivo (basti vedere la foto a interno disco dei costumi di scena dei musicisti), Quindi largo a Fred Buscaglione (Il dritto di Chicago, Noi Duri), Renato Carosone (Pianofortissimo, Tu vuo’ fa ‘americano), Celentano (Il tuo bacio è come un rock) oltre agli omaggi alla musica latina di Perez Prado e Xavier Cougat. Due Cd che scorrono bene dall’inizio alla fine, ma che ci fanno fare anche i conti con la nostra storia.
Tagged jazz, Mauro Ottolini, Orchestra Ottovolante