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Foto concesse da ufficio stampa Djelem Do Mari
Dall’Umbria e dal Lazio fino alla Sardegna e alla Sicilia. I confini però in questo caso non sono una barriera e così si raggiungono anche paesi del bacino del Mediterraneo, di Europa e Asia. Parliamo di musica popolare o che da essa trae ispirazione per nuove creazioni. Le protagoniste di questo viaggio in note si sono date un nome affascinante: Djelem Do Mar, che nasce dalla fusione di parole provenienti da due diverse etnie. Djelem in lingua romanì significa viaggiare, mentre Do Mar in portoghese si traduce in “del mare”. Le ideatrici del progetto sono l’eugubina Sara Marini e Fabia Salvucci che hanno inciso il disco Voci oltre (Maremmano Records / Ird) cantando in undici lingue. Il disco, già recensito sulle nostre pagine da Marco Sonaglia, sarà presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma venerdì 1 aprile.
Il disco vede la produzione artistica di Stefano Saletti. Come avete lavorato con lui?
Stefano Saletti è uno dei musicisti più importanti del panorama world italiano. La nostra è stata una scelta oculata che ci sostenesse in un progetto artistico in cui si affrontavano tante lingue. L’esigenza era quella di dare un suono più omogeneo: la difficoltà era quella di far convivere dal punto di vista sonoro i brani originali e le rielaborazioni di pezzi che abbiamo recuperato. Anche perché quando affrontiamo il repertorio lo facciamo con strumenti di oggi come pianoforte, basso, batteria e quindi con lui abbiamo fatto un lavoro molto accurato.
Per le canzoni scritte da voi quali lingue avete scelto?
Abbiamo affrontato quelle che più ci appartengono, come l’italiano, il sardo, il siciliano oltre al farsi della Persia e al greco per le cui pronunce e metriche siamo state guidate da amici madrelingua. Ci piace ricordare Pietro Cernuto, a cui si deve il testo siciliano di L’amuri di na matri che ci è stato regalato. Ma va ricordato Lorenzo Cannelli che compositore della maggior parte dei brani originali con la preziosa collaborazione di Paolo Ceccarelli. Ambedue fanno parte della formazione con cui ci esibiamo.
L’album si chiama Voci oltre, qual è il lavoro comune fatto sulla voce stessa?
Noi arriviamo da percorsi musicali basati proprio sul canto. Nel nostro background ci sono grandi nomi che ci hanno guidato nella formazione come Giovanna Marini e Antonio Sparagna. Per quanto riguarda l’album abbiamo fatto in modo che in studio gli arrangiamenti strumentali arrivassero dopo quelli vocali.
Nella serata della presentazione avete pensato a ulteriori elementi di curiosità da abbinare ai brani?
Ci sarà ovviamente qualche sorpresa che resterà tale fino a quando saliremo sul palco. Non mancheranno Stefano Saletti e Alessia Salvucci, e resteremo fedeli agli undici pezzi del disco, anche se ci sarà qualche aggiunta durante il concerto.
Michele Manzotti
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