www.pippopollina.com
Si può ancora parlare di impegno politico e sociale nel cantautorato? Nel caso del concerto di Pippo Pollina si, dato che era strettamente legato a un convegni pomeridiano organizzato a 30 anni dalle stragi di mafia. All’appuntamento erano presenti anche il cantautore Alfonso De Pietro, che ha aperto la serata e le cui canzoni toccano proprio queste tematiche, e Margherita Asta, referente di Libera a autrice di un libro sull’esperienza di familiare di vittime della mafia. Lo stesso Pollina ha dedicato una canzone alla strage di Pizzolungo, dove morirono madre e fratelli Asta, Ma c’è soprattutto musica: quella che ha permesso a Pollina di poter contare su un seguito di fan e una discografia consistente. Dalla Sicilia dove è nato alla Svizzera dove è di base, il suo stile rimane quello di canzoni molto curate nei testi e di una musica senza troppi fronzoli o novità ma ben scritta e ottimamente arrangiata.
Lo hanno dimostrato i cinque musicisti che lo hanno affiancato sul palco: Fabrizio Giambanco alla batteria, Mario Rivera al basso, Gianvito Di Maio alla tastiere, Roberto Petroli ai fiati, Edoardo Musumeci alla chitarra. Un gruppo di eccellenza che si è mostrato ben calato nei pezzi di Pollina. Il quale ha presentato ovviamente vari brani dell’ultimo disco, dall’iniziale Una musica anche domani alla già citata Pizzolungo, Scacciaferro, Come una felicità improvvisa, Immaginarti. Non ha però dimenticato il passato riproponendo Camminando e Sotto la ruota. Il pubblico del Manzoni di Calenzano ha festeggiato Pollina e musicisti protagonisti di una bella serata di cantautorato. Forse tradizionale, ma sicuramente efficace.
Michele Manzotti
Tagged cantautorato, Pippo Pollina