(Black Hen Music)
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Steve Dawson canadese di Vancouver, dal 2013 residente a Nashville, è un artista dalla poliedricità sorprendente. Chitarrista di estremo valore, prevalentemente acustico, ma non solo, session man, cantautore, autore, produttore, in qualsiasi campo musicale si sia cimentato, ha ottenuto ottimi riscontri. Steve Dawson ha prodotto e/o suonato in oltre duecento album, ben sette dei quali hanno vinto gli Juno Awards, prestigioso premio musicale canadese, pur continuando un’intensa attività live, a suon nome, o come chitarrista per i Birds of Chicago e Matt Andersen. Il suo album del 2011, Nightshade, che lo vedeva quasi esclusivamente nelle vesti di chitarrista, è stato inserito dalla rivista Acoustic Guitar, nella loro top ten annuale. Elencare tutte le sue collaborazioni è pressoché impossibile, ma vale la pena citare le principali, John Hammond, Dave Alvin, Sonny Landreth, David Hidalgo, Bruce Cockburn, Colin James, Joe Henry, Allison Russell, Kelly Joe Phelps, Alvin Youngblood Hart e Colin Linden. Il recentissimo Gone, Long Gone, contenente nove tracce originali ed una cover non banale, Ooh La La dei Faces. Pubblicato il diciotto marzo, è il nono album della sua carriera solista, a partire da Bug Parade (2001). Sorprende il fatto che, sul suo sito, siano già programmate le uscite di altri due album, sempre nel 2022, Phantom Threshold, in agosto e Eyes Closed, Dreaming in novembre. Folk, country/blues, roots/rock, sono gli ingredienti principali che arricchiscono ogni traccia, mettendo in risalto le doti vocali di Steve Dawson e soprattutto la sua abilità come chitarrista perfettamente a suo agio con l’elettrica, e ancor di più con l’acustica, dove ricorda come stile artisti come Leo Kottke e David Bronberg. Nell’iniziale Dimes spiccano i fiati e la slide guitar, elettrica, oltre alla seconda voce di Allison Russell, mentre nella conclusiva Time Has Made A Fool Out Of Me, l’approccio con l’elettrica ricorda il genio di Ry Cooder. Oltre a Steve Dawson (voce, chitarre acustiche ed elettriche, pedal steel, mandotar, mellotron, weissenborn) il nucleo base di musicisti che hanno collaborato all’album, un vero super gruppo, è formato da Gary Craig (Bruce Cockburn, Colin Linden, Jann Arden, Ray Bonneville …) e Jay Bellerose (Bonnie Raitt, Suzanne Vega, John Mellencamp, Gregg Allman, Willie Nelson…) alla batteria e percussioni, Jeremy Holmes (Bocephus King, Jim Byrnes…) al basso e contrabbasso, Kevin McKendree (Tinsley Ellis, Tommy Castro, John Hiatt, Buddy Guy, Tom Principato…) e Chris Gestrin (Jim Byrnes, Kelly Joe Phelps, Jann Arden…) al piano, organo, wurlitzer e altre tastiere, Fats Kaplin (Jack White, Tom Russell, Jorma Kaukonen, Jamie Oldaker, The Tractors…) al mandolino e al violino. In alcuni brani si aggiungono degli ospiti speciali, per valorizzare le sonorità dei brani. Le vocalist Allison Russell, Casey Dawson e Keri Latimer, la sezione fiati composta da Jerry Cook al sax baritono, Dominic Conway al sax tenore e Malcolm Aiken alla tromba, Ben Plotnick al violino e Kaitlin Raitz al violoncello. Gone, Long Gone è un ottimo album di Americana. Per gli appassionati del genere proposto è impossibile non riconoscerne i pregi e subirne il fascino. Arrangiamenti curati, canzoni di grande livello, voce adeguata, musicisti eccezionali, Steve Dawson in primis, ne fanno, ad oggi, un candidato alla mia personale top ten di fine anno.
Stefano Tognoni
Tracce
Dimes
King Bennie Had His Shit Together
Bad Omen
Gone, Long Gone
I Just Get Lost
Kulaniapia Waltz
6 Skeletons in a Car
Ooh La La
Cicada Sanctuary
Time Has Made A Fool Out Of Me
Tagged Americana, Steve Dawson