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La notizia è arrivata di mattina grazie ai social e ha subito lasciato incredula la comunità dei musicisti fiorentini e toscani. Leonardo Boni, cantante e chitarrista che da poco aveva compiuto 57 anni, è scomparso improvvisamente per un malore il 15 aprile 2022. E’ successo proprio nel giorno in cui doveva suonare in un locale di Pistoia con il suo progetto storico “Cappotto e cammello”. Ma l’attività musicale di Leo Boni, così come era conosciuto da tutti, aveva una forte impronta dei suoni che aveva conosciuto Oltreoceano. Nel 1984 era infatti volato negli Stati Uniti per frequentare la prestigiosa Berklee School of Music. Per un decennio la sua attività si è divisa tra i due continenti e negli anni vissuti a Boston ha suonato in Weeping Willie and The All Star, gruppo premiato come migliore blues band della città.
Il ritorno definitivo in Italia è stato nel segno di un ulteriore sviluppo stilistico con l’approccio al Gipsy Jazz, anche se il blues non è stato mai abbandonato. Basti pensare che la copertina del suo primo album Crocicchio del 2001 è un chiaro tributo nella grafica a Live at The Regal di B.B. King. Negli anni successivi sono arrivati altri due dischi solisti: Sogno toscano del 2011 e The Ring nel 2020, interamente in inglese con sonorità africane, dopo che nel continente aveva svolto la sua attività tra il 2013 e 2015. Era anche un uomo dalla grande simpatia e dalla risata contagiosa. Doti, insieme a quella artistica, che gli hanno permesso di lavorare con tanti colleghi, rimasti attoniti dopo la sua scomparsa.
Michele Manzotti