(CRS/Continental Record Service)
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Anche I lettori de Il Popolo Del Blues, la conoscono già attraverso le recensioni di tre suoi dischi. Aggiungiamo ora quest’ultimo, il sesto della sua discografia, dove ha evidenziato ancora di più la sua anima intimista. Come è precisato nella cartella stampa, il cognome si pronuncia, kat-Tah-nay-oh ed è una cantautrice e docente di songwriting al Berklee College Of Music di Boston, stimatissima in entrambi i ruoli che si sommano, perché con il primo ha approfondito i molteplici aspetti musicali, folk, blues, country, rock, riuniti sotto la didascalia Americana, oggi chiamata anche, roots music, e con il secondo ruolo, chi meglio di una artista può insegnare dal di dentro l’arte della musica. Tornando al disco, per come è stato concepito gli americani direbbero, less is more, e la definizione calza a pennello perché Susan Cattaneo si presenta al canto accompagnata solo da due chitarre, Duke Levine e Kevin Barry, per nove situazioni dall’atmosfera minimale, intimista, avvolgente, che in alcuni momenti ci fanno pensare ad alcune circostanze ascoltate in dischi di Joni Mitchell e Eva Cassidy. La chitarra acustica e fraseggi della elettrica danno il via al pezzo che intitola il disco, cantato con lirismo. Leggermente più ritmata è, Time + Love + Gravity, poi c’è solo la chitarra acustica ad accompagnare il canto in un momento molto intenso in, Borrowed Blue. Il disco prosegue nel segno di una intimità cristallina, malinconica, a tratti struggente, Broken Things, Diamond Days, Hold Onto Hope. Un disco di amabile tranquillità.
Silvano Brambilla
Tracce
All Is Quiet
Time + Love + Gravity
Borrowed Blue
Blackbirds
Broken Things
Diamond Days
No Hearts Here
Hold Onto Hope
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Tagged Americana, Susan Cattaneo