Abeat Records
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La musica cosiddetta liquida, sapete di cosa si tratta, è diventata ormai parte integrante della quotidianità della popolazione italiana. Ed allora vogliamo usare un proverbio, “diamo a Cesare quel che è di Cesare”, il cui significato più o meno è, riconoscere ad una persona un merito. In questo caso a Mario Caccia, perché grazie ad una chiacchierata fra amici, circa vent’anni fa ha messo in piedi una etichetta discografica indipendente, che continua a stampare dischi fisici, la Abeat Records, di orientamento jazz ma senza essere per forza settoriale, perché c’è sempre stata disponibilità a considerare anche altri stili musicali, ma con oculatezza, mettendo in rilievo più l’aspetto culturale che quello puramente commerciale per fare solo profitto. Per dovere di informazione, Mario Caccia non è solo un discografico, è anche un musicista (basso e contrabbasso), promoter, organizzazioni di concerti e altre iniziative. Ora nel catalogo della Abeat c’è anche il nuovo lavoro di Marco Simoncelli, con alle spalle un intenso vissuto, come solista, come componente di diverse formazioni, come partecipazione a dischi di svariati artisti/e italiani. Nato come tastierista, dalla metà degli anni novanta si è dedicato particolarmente alla musica blues passando all’armonica, strumento con il quale ha ampliato la sua reputazione in giro anche per l’Europa, fermandosi per due anni, 2018-2020 a Bruxelles dove ha iniziato a mettere le basi per questo disco, il terzo, ma il primo con un’etichetta discografica. “Breejo” è il titolo, nome che dava ai suoi gatti riportati nel disegno di copertina insieme ad alcuni oggetti che hanno segnato e segnano la sua vita. Non conoscendo i suoi due precedenti lavori, non sappiamo come si era musicalmente manifestato, qui non lo si ascolta avvolto solo da note blues, perché è palese una stimolante versatilità che, azzardiamo, è forse la sua vera anima, il suo abito su misura multicolore. Il disco si apre con la commovente voce di Fidel Castro da anziano, che parla alla sua gente, via poi alla prima traccia, “Barcode Freedom” che ci da l’opportunità di annunciare subito quanto Simoncelli sia un autore molto attento e sensibile alle questioni sociali, politiche, autobiografiche, affrontate con garbo e ironia; i testi sono riportati nel libretto. In più è anche un polistrumentista, non solo armonica e canto, ma anche tastiere e percussioni, ed è un cantante che sa adeguare le tonalità ad ogni condizione stilistica. Tanti i musicisti coinvolti nelle undici tracce, nella prima, già citata, fra gli altri troviamo il figlio Lorenzo al basso e il noto chitarrista, nonché suo cugino, Alberto Colombo. Fiati, lui che suona l’armonica cromatica e un piacevole orecchiabile ritmo sincopato, sono l’ossatura per “I Miss You”, mentre per, “Green Pass”sono le sonorità di New Orleans a rallegrarlo, c’è fra gli altri, Veronica Sbergia insieme a Giorgio Ranisi all’accompagnamento vocale e il grande Eggy Vezzano alla chitarra. Marco Simoncelli ha messo in chiave reggae, con suono di campane, armonica, fiati, chitarra, voci, ancora la Sbergia più Laura Fedele, l’ironia su alcuni personaggi… “Joke On Me” è il titolo della traccia. Bella poi la versione blues rock che fa della celebre “By By Love”, prima di proporre una soul ballad “Overall (VLR)”, ricordare l’omonimo motociclista, Marco Simoncelli con “Live!”, cantata a due voci, quella di, papà Marco e sua figlia Vittoria, in inglese e in italiano, e procedere con sonorità alla Steeley Dan con la buona rivisitazione di “Green Flowers Street”, dove sentiamo il solo di armonica di un sempre ispirato Davide Speranza. Il disco va avanti con quel piacevole soffio di orecchiabile versatilità, eccoci dunque alle affascinanti sonorità arabe, “Desert”, per poi essere catapultati nell’America swingante degli anni quaranta con, “My Babe Is My Life”. La passione di Marco Simoncelli per la musica è genuina.
Silvano Brambilla
Tracce
Barcode Freedom
I Miss You
Green Pass
Joke On Me
Bye Bye Love
Overall (VLR)
Live!
Green Flowers Street
Desert
In The Middle Of The Night
My Babe Is My Life
Tagged blues, Marco Simoncelli