Produzione Indipendente / Sophionki Records
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Nel mondo della musica ci sono dei nomi che spesso diventano dei miti intoccabili. Leonard Cohen sicuramente appartiene a questi, essendo uno dei massimi poeti della canzone d’autore internazionale, con una profondità nei testi che ha sempre toccato vette altissime. Però ogni tanto è giusto che qualcuno si azzardi a rompere gli schemi, come nel caso del cantautore e polistrumentista parmigiano Rocco Rosignoli. Con estremo coraggio e sacrale rispetto ha deciso di tradurre e incidere in italiano 13 canzoni del suo maestro. Ha prodotto, arrangiato, cantato e ha mostrato tutto il suo eclettismo suonando chitarre, basso, violini, violino baritono, fisarmonica, oud, tastiere. Ogni tanto si è fatto aiutare dalle voci femminili di Miriam Camerini e dalla batteria di Vince Robivecchi. Non era facile pescare in mezzo a numerosi gioielli, ma la scelta è stata alquanto interessante. Ci sono canzoni tratte da dischi leggendari come “Canzone dello straniero”, “La canzone del padrone”, “Non sto per andare” dal celeberrimo “Songs of Leonard Cohen” del 1967 o “Storia di Isacco” da “Songs from a room” del 1969. Si toccano gli anni settanta con altri capolavori come “Il bel cappotto” e “L’uomo dell’anno scorso” da “Songs of love and gate” del 1971, “Chelsea Hotel” da “New skin for the old ceremony”del 1974 , “La moglie dello zingaro” e “Il traditore” da “Recent songs” del 1979. Si passa agli anni ottanta con ben tre brani da “Various Position” del 1984 che corrispondono a “Fino che l’amore è vivo”, “Scende la notte” e “Alleluia” fino ad arrivare al più recente “You want It darker” del 2016 con “Tregua”. La voce bassa e calda di Rosignoli si adatta benissimo alle tonalità di Cohen , gli arrangiamenti sono fatti con cura e tutto il disco risulta molto vero. Notevole il lavoro di traduzione fatto con minuziosa ricerca, concedendosi qua e là delle libertà poetiche che non scalfiscono minimamente la potenza dei testi. Un disco da apprezzare con la giusta calma, per riscoprire tutte le tematiche, i riferimenti, le sfumature non sempre facili da cogliere ad un primo ascolto. Un’operazione culturale che andava fatta e Rocco Rosignoli ha confermato di essere oltre che un bravo musicista, anche un raffinato intellettuale.
Marco Sonaglia
Tracklist
Fino che l’amore è vivo (Dance me to the end of love)
Canzone dello straniero (Stranger Song)
Tregua (Treaty)
Chelsea hotel (Chelsea Hotel #2)
La canzone del padrone (Master Song)
Scende la notte (Night comes on)
La moglie dello zingaro (The gipsy’s wife)
Storia di Isacco (Story of Isaac)
Non sto per andare (Hey, that’s no way to say goodbye)
Il bel cappotto (Famous Blue rancoat)
Il traditore (The traitor)
Alleluia (Allelujah)
L’uomo dell’anno scorso (Last year’s man)
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