L’associazione dedicata a Pietro Marotta, nata nel 1991 per ricordare Pietro, amico e collega dei fondatori, tragicamente scomparso in un incidente, oltre a portare avanti iniziative benefiche concrete, come adozioni a distanza e raccolte fondi per situazioni di emergenza, organizza eventi di autofinanziamento. Il più importante di questi, è un concerto, giunto alla trentaduesima edizione, occasione di incontro molto sentita poiché Pietro Marotta era anche un grande appassionato di buona musica. Anche quest’anno la sede prescelta è stato l’accogliente ed organizzatissimo Circolo Familiare di Unità Proletaria di Viale Monza, a Milano, e sono stati invitati, come ospiti musicali, i fratelli Marino e Sandro Severini, ovvero, la Gang, già ospiti dell’associazione nel 2013.
Sandro e Marino sono un certezza. In duo, come questa sera, o in quintetto elettrico, sanno egualmente coinvolgere il pubblico, musicalmente ed emotivamente, non solo grazie al loro repertorio, ma dando spunti di riflessione con la colta ed al contempo ilare, pur parlando di argomenti serissimi, capacità oratoria di Marino.Amplificatore Fender, l’eterna chitarra acustica Yairi 12 corde e la sua voce ricca di pathos, sono le “armi” di Marino, amplificatore Vox, Fender Stratocaster, pedaliera minimale, e tanta anima, sono quelle di Sandro. Non serve altro, chitarrista affidabile, spartano ma ricco di anima, è il perfetto partner per Marino.
La scaletta, che riportiamo per esteso, ha contemplato i classici di sempre, con temi sociali e la Resistenza sempre in primo piano, ma anche alcune canzoni tratte dai nuovi album, come Dago, estrapolata da Ritorno al fuoco (2021), che per valenza artistica e contenuto ha le carte in regola per diventare un nuovo classico da proporre negli anni a venire. Con Dago, Marino vuole ricordarci un periodo storico nel quale eravamo noi gli emigranti in cerca di un futuro migliore. Malgrado una sentenza di assoluzione, il 14 marzo 1891 a New Orleans, una folla composta da migliaia di cittadini assalì la prigione locale e linciò 11 immigrati italiani, in particolare siciliani e calabresi e l’attento ascolto della canzone, non può non emozionare e far meditare.
Durante il concerto, a Sandro e Marino, si è unito Massimo Priviero, amico della Gang e dell’Associazione, da molti anni, per eseguire insieme Knockin on heaven’s door, celeberrimo brano di Bob Dylan, nonché uno dei preferiti in assoluto del compianto Pietro Marotta. Location tutta esaurita, tanti amici, ottima musica, testi di spessore, la grinta della Gang, e la passione di Antonio Saponara e dei suoi soci a portare avanti un’encomiabile associazione, hanno reso la serata, perfetta. All’anno prossimo.
Stefano Tognoni
foto di Stefano Rauli
Scaletta
Bandito senza tempo
La pianura dei sette fratelli
Dante Di Nanni
Alle barricade
L’ottavo chilometro
Sesto San Giovanni
Non finisce qui
Dago
Oltre
Il treno per Riace
Mare nostro
Comandante
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