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Peter Erskine Quartet – Roma Casa del Jazz 30/07/2023

31 luglio 2023 by pdb in Concerti, Recensioni

 

 

 

 

 

 

 

Peter Erskine Quartet – Roma Casa del Jazz 30/07/2023

Il Tour italiano del Peter Erskine Quartet arriva a Roma accolto da un numeroso pubblico che ha sempre seguito con affetto le performances di questo musicista tra i più celebri della storia del jazz anche perché uno fra i pochi preceduto da fama quasi da rockstar (si passi il termine) grazie alla sua militanza negli anni d’oro dei Weather Report, band in felice collisione con il rock e una delle poche a riempire gli stadi. Passò quel tempo però e ora Erskine è leader di quartetti, e di trii, testimoni di un jazz semplice, soffusamente mainstream, che non indulge in sperimentazioni ma che anzi cerca spesso la tradizione e le radici come forma essenziale d’espressione .Così è fin dalle prime battute : il brano iniziale sin dal titolo rende chiaro: Old School Blues, autore il pianista Alan Pasqua  un altro al quale non fa difetto il curriculum, scivola con note di maniera dentro la notte fresca, il brano successivo David ‘s Blues, dedicato da Erskine al suo professore di musica all’università, permette all’altra gloria del quartetto  George Garzone una breve citazione da Love is a many splendor thing, pochi secondi per far capire dove si spostano oggi  le intenzioni della band e del loro leader. Il preciso e compassato metronomo del quarto elemento Darek Oles sottolinea i passaggi dei brani ed Erskine non cerca praticamente mai di soverchiare gli altri accarezzando leggermente i piatti e le pelli e nei anche nei brevi assoli cerca più l’amalgama che il protagonismo.

 

 

 

 

 

Non poteva mancare un tributo all’Italia e a Pino Daniele con il quale il batterista registrò Nuages di Django Reinhardt, insieme ad Alan Pasqua e in quel caso con un testo a firma dello stesso Daniele, per il disco Passi d’Autore nel 2004 e che Erskine ripropose lo scorso anno con il suo trio (senza George Garzone) nel disco Live in Italy conquistando una nomination per il Grammy come miglior album jazz strumentale nel 2023.  A confermare la validità dell’album segue il brano Agrodolce in una versione che porta il concerto al suo momento forse più intenso raggiunto il quale il quartetto svolta in una versione decisamente più latineggiante con Chillipso. Il concerto si chiude tornando al blues, la matrice che tutto comprende e che come una tavolozza racchiude tutti i colori utilizzati con sapiente consapevolezza da quattro ultrasettantenni tutt’altro che attempati.

Ugo Coccia

 

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