Ruf Records
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Come artista, Katie Henry sta crescendo fra le mura di casa Ruf, con l’affetto e l’attenzione che il “padrone di casa”, Thomas Ruf, riserva a tutti i suoi artisti. Se il disco d’esordio lo ha autoprodotto, il successivo, On My Way, è stato il primo per l’etichetta tedesca, con il quale ha raccolto pareri unanimi dai fruitori e addetti ai lavori, e conseguentemente ha esteso la sua popolarità, grazie anche all’annuale Blues Caravan, edizione 2022 (ne farà parte anche quest’anno per i trent’anni della Ruf), tour promozionale con alcuni che hanno pubblicato un nuovo disco. Katie Henry, originaria del New Jersey, fa parte di quella nuova generazione di artisti che affronta la musica blues con uno sguardo decisamente moderno, senza scalfire minimamente la tradizione e la sua rilevanza culturale, ma per continuare a tenere vivo l’argomento, esponendolo con un suo criterio filologico, sostenendosi come autrice, chitarrista, tastierista, cantante. Per realizzare il disco ha avuto la complicità di Bernard Allison e della sua band, e come lei ha dichiarato: “lavorare con loro è stata una benedizione, c’è stata da subito una alchimia, non sono solo straordinari musicisti, ma anche brave persone con un grande cuore”. Con simili condizioni tutto nasce con naturalezza, e concretizza ancor di più un ulteriore passo in avanti iniziato in giovanissima età con i primi accordi di pianoforte. Katie Henry è sempre più sicura di sé e il suo variegato concepimento stilistico ha una piacevolezza all’ascolto, ad iniziare dalla prima traccia, Love Like Kerosene, un consistente blues elettrico dove oltre a cantare con determinazione, suona anche il piano. Notevole è la seguente, Jump, dapprima scarno, poi un cambio di registro lo sposta verso un blues-rock, per poi con, A Doll’s Heart, mostrare il suo lato più cantautorale. Se con, Voodoo Woman, il passo è moderatamente funky con, Get Goin’ Get Gone, siamo su direttive soul in tempo medio, prima di scendere in Louisiana con lo strumentale, Bayou Boogie, e finire con una personale rivisitazione di, Nobody’s Fault But Mine, di Blind Willie Johnson, solo Katie Henry con voce e pianola, apprezzabile anche per la concreta brevità esecutiva.
Silvano Brambilla
Tracce
Love Like Kerosene
Jump
A Doll’s Heart
Clear Vision
Voodoo Woman
The Lion’s Den
Wake Up Time
Get Goin’ Get Gone
Bayou Boogie
Trying
Nobody’s Fault But Mine
Tagged blues, Katie Henry, Ruf Records