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Mattia Chiarella – Blaxploitation. Una storia afroamericana

19 maggio 2024 by Stefano Tognoni in Libri, Recensioni

Weird Book
Pag.184, 24,90 €

Credo che quasi tutti abbiano ascoltato la colonna sonora di Shaft, di Isaac Hayes, ed il celeberrimo intro di chitarra elettrica processata dal wha wha, ad opera di Charles “Skip” Pitts. Quello che per gli spettatori era un coinvolgente film poliziesco, interpretato da Richard Roundtree, e per gli appassionati di soul e funk, un’ottima colonna sonora, era, nella realtà dei fatti, e con la consapevolezza attuale, la punta dell’iceberg di un variegato filone cinematografico afroamericano degli anni ’70, riassunto nel termine Blaxploitation, ed in modo più particolareggiato definito come “From Blacks, to Blacks, by Blacks”. Ad analizzare in modo esaustivo e coinvolgente questo filone, a fare chiarezza su tutte le implicazioni sociali, di costume e musicali ad esso collegate, illustrando le opere più significative ed i suoi protagonisti, ci ha pensato la contagiosa, scrupolosa ed entusiasta “follia” di Mattia Chiarella. Appassionato di cultura afroamericana e di black music, Mattia Chiarella, o meglio, Mattia “Black Jack” Chiarella, per come siamo abituati a conoscerlo e stimarlo nelle vesti di deejay e colto divulgatore radiofonico, con il suo Blaxploitation, Una storia afroamericana, con dovizia di particolari e accuratezza certosina nelle note e riferimenti, non ha lasciato nulla al caso. Se per i più la Blaxploitation era legata essenzialmente al genere poliziesco o d’azione in senso lato, grazie a Mattia, scoprirete che tutti i generi, dall’horror all’erotico, passando per il western ed i documentari, sono stati presi in considerazione. Ad arricchire questo prezioso volume di quasi 200 pagine, contribuiscono le non banali foto dei principali protagonisti oltre a molte locandine dei film. Dopo la lettura vi sarà ancora più evidente, il perché, ancora oggi, alcuni film di Quentin Tarantino, Spike Lee e Robert Rodriguez, ed alcune ultime distribuzioni Netflix, traggono ispirazione dal Cinema Afroamericano degli anni Settanta.

Stefano Tognoni

 

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