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J.P. Soars – Brick By Brick

26 giugno 2024 by Silvano Brambilla in Dischi, Recensioni

Little Village Foundation
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“Il disco riflette molto il modo in cui ho costruito la mia carriera musicale”.  Questa dichiarazione porta a pensare che J.P. Soars (John Paul Soars), chitarrista/cantante, californiano di nascita, l’ha sintetizzata con il titolo del disco, Brick By Brick, (mattone su mattone). Era ancora ragazzo quando simbolicamente mise il primo “mattone” creando una sua zona musicale che fin dal principio non ha mai transennato ad un solo stile, anche se era l’heavy metal il suo maggior raggio d’azione. Non è diventato dunque un bluesman nel senso stretto del termine, e non bastò neanche la fortunata vincita di una Gibson elettrica e due biglietti per un concerto di B.B. King (che ha conosciuto e gli ha autografato la chitarra), ad avvicinarlo concretamente al blues, ma poi in età adulta ci arrivò. Un suo conoscente lo avvicinò al jazz, insegnandoli come suonarlo e facendogli ascoltare il grande Django Reinhardt, dunque, altri due “mattoni”, ai quali si aggiungerà quello del rock-blues dal 2007. Anno che, come chitarrista della band di David Shelley, partecipò all’International Blues Challenge. Ci tornò sia l’anno dopo da band leader, che nel 2009 come J.P. Soars and the Red Hots dove arrivò primo. Le partecipazioni all’IBC furono la consacrazione per una carriera che prese slancio, ancora premi e riconoscimenti, apprezzamenti da colleghi e addetti ai lavori, e continue richieste di concerti negli Stati Uniti, Canada, Europa. I suoi dischi hanno creato interesse, quest’ultimo ancora di più per la definitiva illustrazione del suo catalogo stilistico, sostenuto da una affidabile iniziativa discografia e promozionale. J.P. Soars non è solo un chitarrista elettrico, suona più strumenti a corda, le sue tonalità vocali sono arrochite, e si è fatto accompagnare da un ampio combo di musicisti, per esporre al meglio la sua variegata espressione con dieci tracce autografe, più una cover. C’è il rock-blues di, Brick by Brick, il rock latineggiante di, Jezebel, uno spedito passo country, Can’t Keep Her Off My Mind, dove lui suona banjo e chitarra elettrica, Anne Harris il violino, la blues/soulwoman Annika Chambers accompagnamento vocale. Entrambe sono presenti in altre tracce. Con, In The Moment, J.P. Soars mette tutto a tacere per suonare con la sola chitarra acustica uno strumentale dai virtuosi fraseggi, che portano anche in direzione jazz. A seguire due rimarchevoli blues, That’s What Love Will Make You Do, con l’aggiunta di fiati (cover di Little Milton), e l’elettroacustico, The Good Lord Will Provide, per chiudere con un ritmo ballabile ancora dall’atmosfera latineggiante, Down By The Water. Una gradita lezione musicale da J.P. Soars.

Silvano Brambilla

 

Tracce

Brick By Brick

Jezebel

Keep Good Company

Can’t Keep Her Off My Mind

In The Moment

That’s What Love Will Make You Do

The Good Lord Will Provide

Honey and Hash

Merlin Stomp

Things Ain’t Working Out

Down By The Water

 

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