Little Village Foundation
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Forse non tutti sanno o qualcuno non se lo ricorda che dietro al fenomeno musicale dei Blues Brothers, c’è Curtis Salgado, armonicista/cantante fra i più noti in ambito blues, r&b, soul. Non ha la pelle scura, ma ciò non toglie che fra i suoi colleghi, addetti ai lavori e fruitori, rimane uno dei più stimati per una forte passione e conoscenza della musica neroamericana. Questa sua qualità lo ha portato a divenire il mentore di un certo…John Belushi, il quale agli inizi era posizionato su ascolti rock, anche di quello forte, e fu anche l’ispiratore della nascita dei personaggi, Jake ed Elwood, i Blues Brothers appunto. Ecco dunque che il loro primo disco, Briefcase Full Of Blues, è dedicato proprio a Curtis Salgado, e comprende cinque pezzi che facevano parte del suo repertorio. La sua carriera è illuminata da percorsi che professionalmente iniziano come componente di alcune realtà che per meriti si possono definire celebrità del blues e dintorni, i Nightawks, i Roomful Of Blues, e nella band di Robert Cray, per poi continuare in proprio come Curtis Salgado & The Stilettos. Il curriculum è ricco di premi e apprezzamenti, questi ultimi raccolti anche tutte le volte che è venuto in Italia, dai concerti al Porretta Soul Festival, ad altri contesti. La sua discografia conta una dozzina di dischi, pubblicati anche da importanti etichette di settore come Shanachie e Alligator, e ultima in ordine di tempo, la Little Village Foundation, una organizzazione discografica che mantiene un livello qualitativo con variegate buone proposte dagli accenti musicali neroamericani. Salgado è felicissimo del nuovo disco, e non potrebbe essere altrimenti, viste le condizioni: “queste registrazioni sono state realizzate con l’aiuto di miei amici/musicisti, c’è un bellissimo rapporto e sono fortunato che fanno parte della mia vita, come lo è la musica, la quale ha il potere di rompere le assurdità quotidiane del nostro mondo”. L’unione fra, professionalità, entusiasmo e spontanea passione, eleva il disco, con un Curtis Salgado che, ispirato come non mai, canta con grande maestria, suona l’armonica, ed è accompagnato da uno stuolo di musicisti di assoluto valore, alcuni compongono la house band della Little Village Foundation, qualcun altro è nelle vesti di special guest. Subito un compatto blues in tempo medio, My Girl’s A Nut, per poi essere trascinati nell’attraente territorio blues-soul, Better Things To Lie About, con fiati al seguito, e, I’m Gonna Forget About You, una cover di O.V. Wright, e chi Salgado ha coinvolto per questo pezzo, come ospite, se non un discepolo del suddetto soulman, Robert Cray alla chitarra, che aveva già inserito il pezzo nel suo primo disco, Who’s Been Talkin’, con la presenza di Curtis Salgado, il quale qui si conferma di trovarsi molto bene anche nei panni del rocker con, Fine By Me, sulla stessa lunghezza d’onda di Delbert McClinton, per poi calarsi ancora nei panni di un soulman fatto e finito con l’ottima ballad, Hear The Lonely Hearts. Il disco continua a vivere di concretezza stilistica/interpretativa, spinta da un altro eccellente ospite, il chitarrista Anson Funderburgh (confesso di essere un suo fan), sempre prezioso in qualsiasi circostanza, qui nello slow blues, You Give The Blues A Bad Name, e nel tempo medio, Under New Management, che va a chiudere un altro ottimo segnale discografico di Curtis Salgado.
Silvano Brambilla
Tracce
My Girl’s A Nut
Better Things To Lie About
I’m Gonna Forget About You
Fine By Me
Niki Hoeky
Hear The Lonely Hearts
Safe At Home
The Big Chagrin
The Only Way Out
Cheap Stuff
You Give The Blues A Bad Name
Under New Management
Tagged blues, Curtis Salgado