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Emanuele Inserto – Sotto l’equatore

3 agosto 2024 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

Emanuele Inserto - Sotto l'equatore
La stanza nascosta records
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Terzo lavoro discografico per il romano Emanuele Inserto. Sotto l’equatore contiene otto brani scritti e arrangiati dal cantautore, registrazione e pre-mix sono stati curati da Luca D’Aversa e Giuseppe D’Ortona, mixaggio e mastering di Salvatore Papotto per la Stanza Nascosta Records. In apertura troviamo Pace (Voglio tornare a pensare il mondo in modo normale, voglio tornare a guardare le nuvole che passano, suoni di vento tra i monti, acqua che invade le strade, voglio provare a spezzare il ciclo eterno del male) un brano significativo dalle marcate sonorità etniche con tanto di bouzouki, arpeggi di chitarra acustica e di pianoforte sottolineano Canto di eco (Canto per te, perdutamente, fino a innamorare tutto ciò che vive, canto per te, infinitamente, fino a consumare , fino a scomparire) con un ritornello in odore di Battiato che apre alle chitarre elettriche. I vocalizzi di Camilla Passani, il flauto traverso di Elisa Andriani caratterizzano la magia di Sotto l’equatore (Verde passione screziata di luce, al passo di danza che non ci dà pace, sole notturno nascosto tra i seni, la sfera pulsante che ci fa danzare così), La testa tra le nuvole (Che luce c’è! Ma è un attimo e va via, mi dici che ne provi nostalgia, ma sognando ad occhi aperti non la raggiungerai, ciò che passa non ritorna, non è accaduto mai) ha un tappeto di archi e synth. Un’interessante progressione armonica si snoda Nel quadro astratto (Confondi sole e lune, il bene e il male in me, conoscersi è morire, è respirare te), L’altra faccia dell’amore (Perché è così e tu lo sai, non c’è niente più vero del dolore e chi sa vivere sul serio sa per certo che stare soli è l’altra faccia dell’amore) ha un andamento quasi medioevale, sottolineato dagli archi, dalla chitarra acustica e dalle tastiere. Fraseggi di chitarra slide e le  armonizzazioni vocali di Paola Antonelli colorano Salomè (Di giorno tra le dune penso a te che spezzi le catene al chiaro di luna, accanto al fuoco del piacere che le nostre vite consuma) e ci portano al finale con la solennità di Buona fortuna (Bella la favola del gallo e del cane, con gli animali sapevo parlare, l’incomprensibile compagno di viaggio portava al mondo le sue verità) dove emerge la voce di Katia Picciariello, insieme al pianoforte e agli archi. È un ritorno al passato quello di Emanuele Inserto, inteso come un ritorno alla canzone d’autore italiana più pura, non contaminata da sbandate pop. Qui troviamo una scrittura sicura, fatta di riferimenti culturali interessanti, una voce che sottolinea con garbo e degli arrangiamenti efficaci. Insomma possiamo affermare senza problemi che Sotto l’equatore non si sta affatto male.

Marco Sonaglia

 

Tracce

 

Pace

Canti di eco

Sotto l’equatore

La testa tra le nuvole

Nel quadro astratto

L’altra faccia dell’amore

Salomè

Buona fortuna

 

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