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Kiko & the Blues Refugees – Ghosts

14 ottobre 2024 by Stefano Tognoni in Dischi, Recensioni

Produzione Indipendente
www.facebook.com/kikoandthebluesrefugees
https://kikoandthebluesrefugees.com/

Nell’autunno del 2021, abbiamo avuto la fortuna di conoscere, grazie ad i social, Francisco “Kiko” Pereira, leader dei Kiko & the Blues Refugees, interessantissima band portoghese. Ricevuto il loro cd di esordio, Threadbare, ne siamo rimasti entusiasti sin dal primo ascolto, tanto da inserirlo tra gli album consigliati nelle nostre abituali top ten di fine anno. La band, di base a Porto, è rimasta invariata, ed è composta oltre che dallo stesso Kiko alla voce solista ed autore di tutti i brani, da António Mão de Ferro alle chitarre, Jorge Filipe Santos alle tastiere, Carl Minnemann al basso e João Cunha alla batteria. Grazie a Threadbare, Kiko & the Blues Refugees sono riusciti a destare interesse anche al di fuori del Portogallo, sino ad arrivare ad aggiudicarsi il terzo posto nell’edizione 2024 dell’European Blues Challenge, tenutosi a Braga, dove erano riuniti ben 24 artisti provenienti dalle corrispettive nazioni europee. Il 27 settembre, su tutte le piattaforme digitali, ed in vinile, è uscito Ghosts, il loro nuovo album. Ghosts, prodotto da André Indiana, contiene nove tracce originali, che confermano la versatilità di Kiko & the Blues Refugees, spaziando dal soul al jazz passando per il R&B senza disdegnare reminiscenze rock/blues, tenendo sempre come punto di riferimento il blues. Anche questa volta non mancano alcuni ospiti di prestigio, ed oltre al confermato B.J. Cole alla pedal steel (Elton John, David Gilmour, Sting, R.E.M, Depeche Mode, Roger Waters…) è impossibile non citare Eduardo Cardinho al vibrafono, Telmo Marques al piano, Patrícia Siveira e Patrícia Antunes ai cori e quello che è l’alfiere del blues rumeno, A.G. Weinberger, alla lap steel in Wise old man. Ghosts, evocativo a partire dall’indovinata copertina, riesce non solo a confermare le peculiarità dell’ottimo album di esordio, ma la qualità degli arrangiamenti, la cura dedicata ai testi, pregni di significati profondi che spingono a riflettere, la valenza di tutti i brani, lo rendono un album imperdibile. Segnalare una traccia in particolare, è impresa ardua, ascolto dopo ascolto, scoprirete nove chicche che non potranno non conquistarvi. Le doti vocali di Kiko Pereira, il talento e la “personalità” stilistica di tutti i componenti della band, non semplici comprimari ma parte fondamentale del progetto, confermano Kiko & the Blues Refugees come una delle nuove band più interessanti del panorama blues internazionale.

Stefano Tognoni

 

Tracce

 

Lockdown

Not my enemy

Ghosts

Cheap shot

Trash (Intro)

Trash can heart

Wise old man

Solitary life

I miss you all

 

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