il popolodelblues

Recensioni

Don Moye Odyssey & Legacy Trio – Roma Auditorium Parco della Musica 24/11/2024

27 novembre 2024 by pdb in Concerti, Recensioni

Don Moye Odyssey & Legacy Trio - Roma Auditorium Parco della Musica 24/11/2024

Se la libertà avesse una faccia, un’espressione fisica avrebbe quella di Famoudou Don Moye, batterista, percussionista che si è esibito nella capitale con i ben più giovani Simon Sieger al pianoforte all’ organo e al trombone e Christophe Leloil alla tromba e al flicorno. Un’ora e venti dove il Trio di Don Moye ha condensato il proprio scibile musicale con improvvisazioni, cori a cappella, elementi di musica contemporanea e pop e risate. Si, anche questo c’è stato nel concerto a rendere il rapporto con il pubblico non solo più sollecito ma anche più complice. I ricordi che Don Moye sciorina tra un brano e l’altro vanno dal Folkstudio con omaggi fra gli altri a Mario Schiano, Pepito Pignatelli e Enrico Rava ma anche ai piatti economici  dei ristoranti romani che consumava tra un concerto e l’altro il tutto raccontato con un italiano zoppicante , allegro , divertito e pieno di umanità e riconoscenza verso il nostro paese.

Ma venendo alla musica il trio, ribattezzato per l’occasione Odyssey an Legacy e visto anche in Italia gli anni scorsi con la denominazione Percussion & Brass Express Trio, ha avuto in Sieger ed in Leloil due ottimi interpreti del credo del loro leader: il primo passando da un pianismo vorticoso alla Cecil Taylor all’utilizzo dell’organo in chiave quasi pop e ad interventi al trombone è stato la sorpresa della serata. Il secondo alla tromba e più spesso al flicorno è stato forse meno evidente ma sostanzialmente efficace nelle esecuzioni dei brani. Don Moye ha mostrato oltre alla solita capacità di colpire le pelli uno sperimentalismo interpretativo lontano dall’essere esaurito. Ad inframezzare, ma sarebbe meglio dire a fare da sipario come in un’immaginaria rappresentazione teatrale, i cori a tre densi di divertimento ed umorismo che lo stesso Don Moye deve aver voluto conoscendo la sua capacità comunicativa e umana. Non si può del resto non pensare all’esperienza degli Art Ensemble of Chicago che oggi non sono più tra noi data la scomparsa di quasi tutti i suoi elementi ma è ben chiaro come il vento di libertà soffia ancora grazie a questi tre musicisti che riescono a rappresentare così bene musica complessa ma mai scontata e preda di autocelebrazione.

Ugo Coccia

 

Tagged ,

Related Posts