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Recensioni

Hangarvain – Dèka

22 dicembre 2024 by Stefano Tognoni in Dischi, Recensioni

Volcano Records
www.hangarvain.com
www.facebook.com/Hangarvain

A suggello dell’ormai decennale carriera, i partenopei Hangarvain, band incentrata sul duo Sergio Toledo Mosca alla voce solista e Alessandro Liccardo alle chitarre, sono giunti all’importante traguardo del quinto album. Sebbene nei loro primi progetti, l’ultimo dei quali, Soul Desire (2023) prodotto da Fabrizio Grossi dei Supersonic Blues Machine, a farla da padrone fossero l’alternative rock ed un hard rock energico di sapore seventies senza disdegnare incursioni in ambito metal, erano comunque palesi le contaminazioni con il rock/blues ed il southern rock. Molto apprezzati in Europa, con centinaia di concerti all’attivo, gli Hangarvain hanno diviso il palco con artisti di prestigio (Y&T, Hardcore Superstar, Skillet, The Darkness, L.A. Guns, D-A-D…) e partecipato a celebri festival (Planet Rockstock 2021, Hills Of Rock 2022…). Nel recentissimo Dèka, contenente dieci tracce, quattro delle quali estrapolate dai precedenti album ma registrate ex nuovo con un differente arrangiamento, gli Hangarvain sterzano decisamente verso un pregevole blues/rock ricco di richiami al soul, al southern ed al funk con qualche incursione nell’hard/blues, e lo fanno con tanta perizia e naturalezza da portarci a credere che il blues ed i suoi derivati siano da sempre la reale fonte di ispirazione della band. Un nuovo percorso, ed al contempo una sfida, visto che nel loro ambito avevano raggiunto ottimi riscontri, ma anche una prova di maturità e sicurezza nei propri mezzi. Dèka è trascinante e coinvolgente sin dal primo ascolto, ogni traccia ha delle peculiarità che la rende meritevole e pur nella varietà di contaminazioni palesate, Dèka “suona” sempre omogeneo. Sergio Toledo Mosca si dimostra un vocalist dotato e versatile, caratteristica, quest’ultima che riscontriamo anche in Alessandro Liccardo, chitarrista influenzato dalle sonorità seventies, capace tento di approcciarsi ad assoli tecnici e coinvolgenti, così come ad assoli emozionali, quanto a parti ritmiche o arpeggiate suonate sempre in modo impeccabile. Le chitarre al servizio della canzone, quindi, cercando il sound e l’arrangiamento adeguato a metterne in risalto le caratteristiche. Ulteriore merito di Alessandro Liccardo è la maturità compositiva, visto che si è fatto carico della stesura di ogni traccia, liriche comprese, oltre che della produzione artistica dell’album. A coadiuvare Sergio ed Alessandro nella registrazione di Dèka, è l’ottima ed affiatata sezione ritmica composta da Antonio Castaldo al basso e Simone Pannozzo alla batteria (se ve lo state domandando, la risposta è sì, è il fratello minore del bravo Davide Pannozzo, chitarrista ormai affermato anche negli USA). Ad arricchire il sound di alcuni brani, Enrico Asquitti, Mark Basile e Francesco Sondelli alle tastiere, Alessandro Stellano e Francesco Girardi al basso e Francesco Somma al sax. Album consigliatissimo e band che ha le carte in regola per continuare a raccogliere meritati consensi a livello europeo.

Stefano Tognoni

 

Tracce

 

Still on the Run

Groovin’ High

Keep Falling

Pressure

Judgement Day

through The Space and Time

Mother’s Blues – live at Soundinside Basement Records

Get On

Baby Blue

Company Blues

 

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