Andromeda Relix
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Chitarrista, vocalist ed autore, il piacentino J. C. Cinel, nel corso della sua carriera è stato elemento di spicco del gruppo hard rock Wicked Minds ed al contempo protagonista di una positiva anche se non numericamente prolifica carriera solista, basti pensare che il suo penultimo album, The light of a new sun, è datato 2011. Nell’ottimo The light of a new sun J.C. Cinel sciorinava un compendio di musica “americana”, passando dal roots/rock al blues al southern sino al country/rock. Il recente Where The River Ends contiene dodici tracce, tutte originali ed a sua firma. Sin dal brano iniziale, risulta evidente il cambio di rotta di J. C. Cinel. City Lights è un southern rock granitico, degno di band come gli Outlaws, retto da una potente sezione ritmica con un muro di chitarre che crea un crescendo finale dove svettano un bellissimo assolo di chitarra ed un riuscito intervento di Hammond. Questa volta, il territorio scelto per le scorribande chitarristiche e vocali, segue tracciati cari al southern rock più tosto e all’hard rock di derivazione seventies, con alcuni pregevoli richiami al progressive che fanno capolino soprattutto in Mindmaze/Red-Handed, Burning Flame e How Far We Shine. Alle registrazioni hanno preso parte, oltre a J.C. Cinel (voce, cori, chitarre, dobro, armonica) musicisti scelti per le loro prerogative artistiche, funzionali al sound complessivo del progetto. Citazione doverosa quindi per I bravissimi Davide Dabusti (chitarre, cori), Andrea Toninelli (chitarre), Daniele Tosca (basso), Marco Lazzarini (batteria), Paolo “Apollo” Negri (Hammond, Fender Rhodes, Moog), Marcello Baio (batteria su Where the river ends, Strangers, Thanks God I was alone), Roberto Tassone (batteria su How far we shine) e Gianni Grecchi (basso su City lights). In Where The River Ends convivono due differenti anime di J.C. Cinel, una influenzata dal southern rock di matrice americana, l’altra dall’hard rock e dal progressive tipico degli anni ’70 di derivazione più british, anime che si amalgamano alla perfezione facendo scaturire un sound sempre omogeneo, coinvolgente e di grande impatto. Se vi piacciono sonorità all’apparenza spartane, ed album con in primo piano delle grandi chitarre, sorrette da una sezione ritmica con gli “attributi” ed interventi adeguati, ma non invadenti delle tastiere, a supporto dell’ottima voce del band leader, non fatevi sfuggire Where The River Ends.
Stefano Tognoni
Tracce
City Lights
Oblivion
Feel Like Prisoners
Mindmaze/Red-Handed
Asylum 22
Burning Flame
How Far We Shine
Karakal (Lost In Shangri-La)
Strangers
Thank God I Was Alone
Which Side Are You On
Where The River Ends
Tagged Andromeda Relix, Hard Rock, J. C. Cinel, progressive rock, Southern Rock