Materiali Sonori - Sbam
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A distanza di cinque anni da Last exit to freedom arriva il secondo album in proprio di Brat (al secolo Federico Bratovich) intitolato L’estate eterna e concepito per essere una suite incentrata su un sogno ricorrente dell’autore, che poi ha sviluppato in dieci capitoli che vanno a sondare le inquietudini del vivere questi tempi e che evidenziano come si sia dato libero sfogo alla creatività evitando le limitazioni dettate da vincoli e regole dalla forma canzone. Nove brani inediti firmati da Bratovich insieme a Fabrizio Tavernelli (traccia 1), Gaetano Nicosia (tracce 3 e 4), Enrico Bongiovanni (traccia 10), Flavio Ferri (traccia 6) che ha prodotto e arrangiato il disco. Come un sogno pt 1 (Le urla inutili, solo un eco suona eterno, trascinato via dai vortici, dove non esiste tempo, dove non c’è un fuori o un dentro) inizia con degli accordi nervosi di flamenco per esplodere in un crescendo di chitarre elettriche, Come un sogno pt 2 (Quello che vedo non mi appartiene più, corpi confusi si muovono intorno a me, delusione per ogni cosa che non c’è, non era un sogno la realtà) è quasi dissonante, sporcata dall’elettronica. Impercettibile (Impenetrabili le coordinate armate della civiltà, sguardi persi tutti intorno, teste vuote cappi al collo, irreversibile, respirare le macerie della civiltà) è incalzante con un robusto arpeggio di chitarra elettrica, batteria e basso, Un altro giorno (Guarderò quei segni sullo sfondo che tracciano il disegno, lascerò le mie orme sopra a un prato calpestando fili d’erba, urlerò parole come note di questa sinfonia) è una buona ballad molto anni novanta. Sono io è una cover ben rivisitata di un brano poco conosciuto di Daniele Silvestri contenuto nel disco Sig Dapatas (1999), Troppa luce uno strumentale che mescola acustico ed elettrico. Il grande silenzio (Il volto scosso dai singhiozzi, abbraccia me, il corpo mosso dai rimorsi, abbraccia te, cioè che non abbiamo scelto non può essere, ne un nostro merito, ne un nostro difetto) tocca quasi i nove minuti con interessanti intuizioni, la successiva Come un sogno pt 3 (Comincio a correre mi sento solo qui, intrappolato in un labirinto, le mie paure in questo sogno che assomiglia ad un incubo, questa notte sembra infinita ormai, come una vita senza il ricordo) è più claustrofobica con un trionfo di synth acidi. L’unica ragione (Mano tesa verso il nulla, il volto tuo mi sfugge nel bagliore, l’estrema convinzione di facili carezze, di richieste) impreziosita dalla voce di Irene Briccola ai cori, ci porta alla bellissima L’estate eterna (Chi eravamo fino a ieri, il passato grida ancora, precipitando dentro me all’insensato soccombere, l’estate eterna ci rapirà, non è più tardi per nascere stesi, ascoltando le parole che non sanno uscire sterili) che chiude il disco in maniera quanto mai efficace. Un ottimo ritorno, quanto mai ispirato, quello di Brat che coniuga sapientemente canzone d’autore, post punk, elettronica e rock insieme ai testi incisivi, graffianti, che vengono valorizzati dagli arrangiamenti sempre efficaci di Ferri. Nel vasto panorama underground si scoprono sempre dei preziosi gioielli, L’estate eterna è uno di questi.
Marco Sonaglia
Tracce
Come un sogno pt 1
Come un sogno pt 2
Impercettibile
Un altro giorno
Sono io
Troppa luce
Il grande silenzio
Come un sogno pt 3
L’unica ragione
L’estate eterna
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