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James Harman – The Bluesmoose Session

9 marzo 2025 by Silvano Brambilla in Dischi, Recensioni

New Shot Records
www.newshotrecords.com

È un dato di fatto che alcuni musicisti americani di blues, per questioni che non stiamo qui a disquisire, vengono in Europa senza una propria band, appoggiandosi di conseguenza a formazioni del luogo con risultati saltuariamente altalenanti. Non è stato così la volta che James Harman si trovava in Olanda dove ha suonato il 31 ottobre del 2018, al Cafe Bar De Comm per il programma radiofonico, Bluesmoose. C’era stata una bella intesa con un gruppo locale, Shakedown Tim & The Rhythm Revue, un quintetto completo di sax, fino a spingerci a pensare che sembrava una band formata da musicisti americani, suoi abituali accompagnatori. James Harman nacque in Alabama e dopo vari spostamenti di città in città, nel 1970 si stabilì nella California meridionale per una stretta amicizia nata con i Canned Heat. In seguito divenne uno fra i più stimati bluesman con l’armonica, strumento con il quale ha contribuito a delineare lo stile chiamato, west coast blues, aumentandolo di volume con la sua personale visione fra un ruvido blues sudista, e sonorità anni 40/50 con dosi di swing e primo r&b. Decise di cantare il blues dopo aver assistito, in età adolescenziale, a due concerti di due straordinari artisti, Little Junior Parker, conosciuto più per le qualità di cantante e compositore che di virtuoso armonicista, e Bobby “Blue” Bland.  Da quel momento James Harman ha sempre messo sullo stesso piano suonare l’armonica e cantare: “voglio cantare storie sulla condizione umana riportate attraverso il blues”. La sua lunga discografia vanta capitoli dalla variegata narrazione stilistico/interpretativa, suggellata dai vari componenti delle sue band, diventati in seguito noti musicisti del panorama blues. Uno di questi è il chitarrista Nathan James del quale riportiamo alcune sue parole che fanno parte delle note di copertina (ci sono dichiarazioni anche di Charlie Musselwhite, Rick Estrin, Rod Piazza): “ho imparato da lui tanta saggezza anche dal linguaggio del suo corpo”. L’estesa competenza musicale della New Shot Records, una benedizione italiana, e non solo, per gli appassionati di musica, ha messo su disco la serata di cui sopra, dalla quale, fin dall’inizio, si ha la percezione di trovarci di fronte ad un concerto contemplativo, reso maggiormente coinvolgente con un lavoro di masterizzazione di Renato Bottani, senza minimamente toccare l’insita sensibilità di James Harman, che ha sempre suonato l’armonica non per infiammare virtuosismi, ma piuttosto per essere una fedele compagna del suo canto, per un’unica espressività. I dieci i pezzi, nove suoi e uno di Tim Lelegems, sarebbero tutti da citare per un interrotto fluire di eccellenti sensazioni blues, che siano ritmate, o meravigliosamente lente! The Bluesmoose Session è indiscutibilmente uno dei migliori dischi dell’indimenticato cantante, compositore e armonicista, scomparso il 23 Maggio 2021.

Silvano Brambilla

 

Tracce

She Could Rock Awhile

Crapshoot

Got To Call My Baby

This Ship

Leavin’ For Memphis

Double Hogback Growler

Squat And Bust Your Breeches

What’cha Gonna Do ‘Bout Me

Yo’ Family Don’t Like Me

Get Away Boogie

 

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