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Recensioni

Postmodern Jukebox, Auditorium Parco della Musica, Roma, 4 aprile 2017

5 aprile 2017 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.postmodernjukebox.com

Sono nati come fenomeno video, con visualizzazioni record delle loro esibizioni. Ma essendo musicisti di ottimo livello, è stato fatale che salissero sul palcoscenico. Risultato: dagli Stati Uniti stanno facendo un tour in Europa. Anzi due tour in contemporanea. Infatti il Postmodern Jukebox non è un gruppo come altri. Nato da un’idea del pianista e arrangiatore Scott Bradlee, il Pmj è un progetto, un collettivo di musicisti che interpreta hit attuali e del passato recente che Bradlee ha arrangiato in stile del primo novecento. Quindi swing innanzitutto, ma anche jazz (dixieland e bop) e rhythm’n'blues. Lo spettacolo dal vivo è pensato proprio per far vivere il pubblico in un’atmosfera del passato ma contando sull’effetto sorpresa nel lanciare il tema del brano conosciuto in una versione totalmente diversa dal solito. Uno schema che si è ripetuto anche all’ Auditorium Parco della Musica di Roma nella prima delle due date italiane del loro tour. Uno show che riprende lo schema della revue americana con una sezione strumentale (pianoforte, contrabbasso, batteria, sax e clarinetto, trombone) diretta dal contrabbassista Adam Kubota, cinque cantanti che si alternano fra loro e una ballerina di tip tap.

L’energia non manca e i ritmi sono serrati per non far perdere l’attenzione sul palco da parte di un pubblico motivato nel quale non mancavano coloro vestiti anni ’30. I brani? tutti noti a partire da Creep dei Radiohead a My Heart Will Go On di Celine Dion, da I Will Survive di Gloria Gaynor a We can’t stop di Miley Cyrus, da Call Me Maybe di Carly Rae Jepsen alla splendida versione di All About That Bass (mancava però la fantastica cantante-contrabbassista Kate Davis presente in un loro video) di Meghan Trainor. La qualità musicale non è mancata anche se il Pmj punta soprattutto su uno spettacolo piû ampio e con la voglia di divertire. Un obiettivo centrato, con l’entusiasmo alle stelle del pubblico romano. C’è stato solo un rimpianto, quello di non vedere Scott Bradlee in azione. Alla prossima!

Michele Manzotti

 

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