il popolodelblues

Recensioni

Krishna Biswas – Panir

11 maggio 2017 by pdb in Dischi, Recensioni

(RadiciMusic Records)
www.radicimusicrecords.it
www.krishnabiswas.com

Krishna Biswas – chitarrista acustico fiorentino di cui questo sito ha già parlato – ha scelto di presentare il suo nuovo lavoro presso una galleria d’arte, accompagnando l’esecuzione pressoché integrale del disco con gli interventi importanti di un pittore ed una ballerina – una sorta di performance composita, insomma. Non poteva esserci contesto più adatto per rendere giustizia alla natura complessa della sua musica: una sorta di impressionismo sonoro, che giunge immancabilmente a coinvolgere più sensi. Dal punto di vista del personale percorso artistico “Panir” è l’incontro tra l’esperienza della suite lunga – attorno a cui era organizzato il precedente “Arnonauta” – e la forma “canzone” (nel senso relativo del termine, data la natura rigorosamente strumentale del tutto), quest’ultima maggiormente diffusa in incisioni più remote. Sebbene anche qui siano presenti essenzialmente 3 lunghi brani, gli episodi che li compongono hanno questa volta identità proprie, ben distinte. Una direzione che consente al chitarrista di proseguire nella propria efficace mimesi di generi e tecniche, ma concedendo qualche indizio più esplicito sul carattere delle sue influenze: “Stibbert” è un incalzante tributo agli eroi acustici del folk inglese (la tecnica di Davy Graham, le idee di Jimmy Page), mentre “Neve” sembra quasi un canto di nostalgia per una chitarra classica lasciata da parte. E se l’evocativa “Peyote” richiama l’arte del compianto Michael Hedges, “Tomato Chutney” tradisce l’amore per il prog italiano. Altri episodi appartengono ad un linguaggio più personale, sia nei momenti più concitati (“Calabrone”, “Giggi”) che in quelli più riflessivi (“Calice”): in ogni caso, traspare sempre la visione di musica come necessaria conversazione tra diverse voci. Con ”Panir” continua lo svolgersi di un mistero avvincente, di cui già si attendono le prossime svolte. Il tutto è impreziosito dalla confezione curatissima del CD, in cui fanno mostra di sé le affascinanti illustrazioni dell’artista Frenopersciacalli.

Pietro Rubino

 

Tagged , ,

Related Posts