(MPC Records/Self)
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Massimo Priviero, da qualche anno, in varie situazioni, aveva palesato la sua intenzione di produrre un cd dagli arrangiamenti più roots e scarni, intenzione messa finalmente in atto con All’Italia, album in uscita il 15 settembre. All’Italia può essere considerato una sorta di concept, perché contiene tredici tracce unite dallo stesso tema, l’emigrazione del popolo italiano, dagli anni venti ad oggi, ed il legame sempre stretto con la terra d’origine. La band che accompagna Massimo (voce, chitarra acustica e armonica) è ormai stabile da parecchi anni, e i benefici che ne derivano sono palesi. Citazione d’obbligo quindi per Alex Cambise, irrinunciabile braccio destro (chitarra, ukulele, mandolino, cori), Riccardo Maccabruni (fisarmonica, pianoforte, organo), Fabrizio Carletto (basso) e Oscar Palma (voce). Il sapore roots che contraddistingue la quasi totalità dei brani, grazie anche al violino di Chiara Cesano, riesce a coniugare la passione di Priviero per le sonorità tipicamente americane, alla dolcezza delle melodie più “nostrane”, non a discapito della grinta che ha sempre caratterizzato le sue doti vocali. Il lussuoso e esaustivo packaging che contiene il cd diventa parte fondamentale del progetto, poiché i testi sono il vero fiore all’occhiello di All’Italia, e meritano un’attenta e meditata lettura. Non mancano dei camei da parte degli amici di sempre, come Giancarlo Galli (ukulele), Keith Eisdale (cornamusa, tin whistle), Lisa Petti e Carlo Ozzella (cori) ed un ospite prestigioso come Vincenzo Zitello al flauto. Priviero non ha mai seguito mode o carrozzoni vari, ma riesce a produrre lavori che hanno la capacità di “arrivare” a chi sa apprezzare l’attenzione dedicata agli arrangiamenti ed i contenuti dei testi. All’Italia è un’ulteriore prova di maturità, e forse l’inizio di una nuova fase della sua carriera.
Stefano Tognoni
Tracce
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