Jane Birkin & Heritage Orchestra – Gainsbourg Symphonic, Barbican, Londra, 26 settembre 2017

www.janebirkin.net

foto (c) Shoichi Kano concessa dall’ufficio stampa del Barbican

Gli omaggi di Jane Birkin alla grande arte del compagno di arte e di vita continuano. Dopo Gainsbourg, poète majeur andato in scena due anni fa con i testi del poeta recitati insieme a Michel Piccoli, Jane Birkin è tornata al ruolo di cantante. Il progetto con l’orchestra sinfonica si è concretizzato in un’incisione discografica (Birkin/Gainsbourg : le symphonique) con 21 tracce, uscito nell’aprile scorso per la Parlophone. Ovviamente una proposta dal vivo è condizionata dalla difficoltà di contare su un’orchestra itinerante per un vero e proprio tour. Quindi dopo un concerto registrato per Radio France e un altro a Tokyo nei mesi passati, Gainsbourg Symphonic è finalmente approdato a Londra. Usiamo la parola finalmente non a caso: Jane Birkin francese per scelta di vita, è inglese di nascita. Il suo era quindi un ritorno a casa affiancata dalla Heritage Orchestra diretta da Geoffrey Styles e  soprattutto dal pianista Nobuyuki Nakajima, arrangiatore dei brani e anima del progetto. Birkin non è una cantante in senso stretto, ma è la cantante giusta per questi brani, in gran parte dedicati a lei. Orchestra e pianista assecondano questa voce eterea ma mai flebile, molto attenta a rendere al meglio l’aspetto poetico delle canzoni. Un’ora e quaranta minuti consecutivi con delle perle assolute come la Ballade de Johnny Jane, la sarcastica Requiem pour in con, la geniale Exercice en forme de Z, le festeggiatissime Les dessous chics e Jane B. Birkin sfoggia una grande sicurezza che le viene dal cuore oltre che dal cervello riuscendo a portare musicisti e pubblico nel suo mondo. O meglio nel mondo di un genio di poesia e musica del quale mai come oggi sentiamo la mancanza.

Michele Manzotti

Tagged Barbican, Jane Birkin, Londra