Breabach – Frenzy Of The Meeting (Produzione indipendente) www.breabach.com
Dei Breabach avevamo già parlato in occasione del loro concerto al Fringe di Edimburgo nel 2013. La formazione è la stessa di allora e anche le caratteristiche del suono sono rimaste sostanzialmente inalterate. Quindi questa nuova avventura discografica non si discosta dal folk contemporaneo al tempo stesso molto legato alla tradizione con testi in inglese e gaelico. Per questo gli originali sono in linea con tradizionali recuperati e riarrangiati. Ribadiamo le ottime impressioni avute cinque anni fa, anche se chiediamo ai musicisti di osare un po’ di più nello sperimentare dal punto di vista sonoro e ritmico come in Google This. Belle anche le ballate Knees Up e Birds of Passage, mentre la traccia titolo è un’ottima sintesi delle atmosfere scozzesi che i Breabach diffondono.
Fara – Time From Times Fall (Produzione indipendente) www.faramusic.co.uk
Anche in questo caso c’è una conoscenza del Popolo del Blues, ovvero Catriona Price, componente del duo Twelfth Day di cui avevamo recensito l’album d’esordio. Insieme a lei, cantante e violinista, Jeana Leslie e Kristan Harvey, anch’esse a voce e violino e Jennifer Austin al piano, tastiere e in un caso al violino. Un quartetto femminile che viene dalle Orcadi e con base a Glasgow e che proprio nella caratteristica strumentazione ha uno dei suoi punti di forza. L’altro è quello della creatività (tutti originali, alcuni strumentali) che nonostante affondi nella tradizione si lancia in momenti quasi jazzati senza perdere di vista la melodia. Sottolineiamo la traccia iniziale con i violini in evidenza (The Port Polka / Rogvald Ritch, The Little / The Shore), la ballata Song (Love Gathers All), la serie di strumentali Miss Rosa Sermanni Holmes / Vintage Pals / Upside Down Under, la struggente See It All. Un progetto che vorremmo vedere dal vivo.
Michele Manzotti