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Special

Il jazz sulle rive del Mediterraneo

29 ottobre 2018 by Michele Manzotti in Special

Hagiga Sextet – New Directions (Pagina Facebook Alon Farber)

Il sassofonista israeliano Alon Farber è un sopranista particolarmente impegnato nella scena jazz del suo paese. La formazione che lo vede coinvolto principalmente come compositore è il suo sestetto Hagiga dove è affiancato da altri due fiati (sax contralto e trombone), pianoforte e ritmica. L’album New Directions è coprodotto da Dani Benedikt, componente della formazione che firma anche due brani. L’ensemble si muove con sicurezza attraverso i brani del leader, un jazz moderno nel linguaggio ma tradizionale nel trattamento strumentale senza innesti di elettronica.Tra i pezzi più interessanti dell’album segnaliamo New Direction Suite e Minuet for Maya.

The Israel Jazz Orchestra – Nine Tales One Story (www.theorchestra.co.il)

Farber è anche uno dei componenti de The Israel Jazz Orchestra, una big band di oltre 10 strumenti che raccoglie i migliori solisti del paese. Un progetto che vede gli stessi musicisti come compositori e nonostante le varie provenienze, il suono è curato e compatto con l’ispirazione che proviene dal Oltreoceano ma con una buona dose di originalità nelle nove tracce che compongono la storia citata nel titolo.

The Next Step Quintet – 2 (Pagina Facebook The Next Step Quintet)

Interessante dal punto di vista creativo è il lavoro del Next Step Quintet, formazione greca che non ha un leader. Inoltre il quinto elemento è un sassofonista che cambia a seconda dei brani, uno dei quali è il tenorista di New York Tivon Pennicot presente come ospite d’onore. E’ una formazione dall’eccellente interplay e dalla scrittura che mostra molta maturità nonostante la giovane età dei componenti. Il disco si fa ascoltare dall’inizio alla fine con piacere: un bop moderno che va alla ricerca di più melodie per brano. Tre esempi per tutti: l’iniziale Deadend, The Architect e la lenta Cavo Dimo.

Tania Giannouli Ensemble – Tracendence (www.taniagiannouli.eu)

Tania Giannouli è una pianista di livello eccellente sia dal punto di vista tecnico sia da quello compositivo. Transcendence è un disco, tra l’altro stampato in Nuova Zelanda) che si fa apprezzare ascolto dopo ascolto perché basato sullo sviluppo di cellule melodiche la cui atmosfera mediterranea viene poi arricchita della prassi jazzistica. Accanto a lei l’ensemble dove compare anche il sassofonista italiano Guido de Flaviis. E’ un disco concepito sulla danza ma anche su ballate melodiche. Anche il più recente album in trio Rewa (con Bon Thorne e Steve Garden) mostra una musicista nel pieno della maturità

Anthus – Calidoscòpic (www.anthus.eu)

Origine italiana, residenza e attività catalana e visione internazionale per questo cantante. Un progetto interessante e forse il più tipicamente mediterraneo nelle sonorità dei cinque qui proposti. Accompagnato da un quartetto con pianoforte, tromba e ritmica, Anthus alterna momenti con testi ad altri dove la voce dal registro alto è protagonista in quanto tale dialogando con gll strumenti. In Italia il suo lavoro è stato apprezzato al festival di Roccella Jonica e contiene brani interessanti come Mediterraneum  e Metropolis.

Michele Manzotti

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