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Il sabato di jazzahead! è tradizionalmente legato alla valorizzazione del jazz tedesco, dando la possibilità a formazioni giovani di trovare a Brema una ribalta internazionale. Con queste premesse il German Jazz Expo è strutturato in otto showcase consecutivi della durata di mezz’ora in cui ogni musicista deve dare il meglio di sé. L’ordine in cui presentiamo gli showcase è quello strettamente cronologico fissato nel programma. Il quintetto che fa riferimento al batterista Peter Gall ha mostrato una creativitá interessante e un buon trattamento dei temi grazie agli eccellenti solisti della formazione a partire dal chitarrista Reiner Baas. I brani contenuti nel disco Paradox Dreambox hanno un linguaggio prevalentemente melodico com qualche soluzione sonora di rottura. Der Weise Panda, quintetto di cui parte il batterista Jo Beyer già recensito sul Popolo del Blues, è focalizzato sulla voce di Maika Küster. La cantante ha una bella musicalità, per questo ci ha convinto meno quando ha affrontato brani senza testo. Un progetto che ha buone basi con una scrittura da perfezionare. Voce e violoncello sono gli strumenti usati rispettivamente da Simin Tander & Jörg Brinkmann (foto in alto) per un excursus su chansons e standard. A noi sono particolarmente piaciute le prime, tratte dai secoli XV e XVII che ben si adattano al registro e alla sensibilità di Tander e alle soluzioni sonore di Brinkmann. L’Olga Amelchenko Quartet è di base a Berlino, anche se nessuno dei suoi componenti è tedesco (il contrabbassista è l’italiano Igor Spallati). La leader, al sax alto, propone brani con melodie e atmosfere legate alla sua Russia. Una formazione di buon livello che ha possibilità di crescita e di amalgama. Il pianista Johannes Bigge si presenta nella struttura classica del trio: bop moderno e voglia di superare la melodia convivono in modo equilibrato grazie a ottime tecniche individuali.
Tutt’altre sonorità con Botticelli Baby (foto al centro M3B GmbH / Frank Thomas Koch), un combo venuto fuori dall’Accademia del Jazz di Essen. Uno stile gipsy-rockabilly dal grande ritmo ed energia che ha come fromtman il contrabbassista e cantante Marlon Böscherz che non manca di forza teatrale. In questo vaudeville modeno c’è spazio anche per una solida sezione ritmica con risultati eccellenti per il divertimento del pubblico. Il trio Edi Nulz (foto in basso) a nostro parere ha rappresentato la proposta migliore: hanno un’attitudine punk ma a differenza di uno strumentista di quel genere sanno suonare e anche molto bene. Poi la line up è singolare: chitarra elettrica, percussioni e clarinetto basso. Quindi la sonorità fatta di un caos apparente dove ogni nota o battito di percussione ha il suo posto ben preciso, un po’ alla Frank Zappa. Chapeau! Infine il sestetto del trombonista Janning Trumann va alla ricerca di atmosfere piu legate alle big band con buoni risultati.
La Clubnight che invade Brema il sabato sera tocca anche la Sendesaal, lo spazio da concerto con l’acustica perfetta tanto da stregare Manfred Eicher per i suoi album Ecm. Proprio all’etichetta di Monaco di Baviera è dedicata la serata con il progetto norvegese Sangam formato da dieci musicisti attorno alle composizioni del sassofonista Trygve Seim. Un concerto (il primo fuori dalla Norvegia) legato alla prassi della musica da camera, con brani fortemente condizionati dalla tradizione popolare norvegese per andare oltre il jazz e cercare nuove strade.
Infine i dati: jazzahead! ancora una volta ha visto un aumento di visitatori e partecipanti in questo 2019: in tutto sono stati 3408 i partecipanti professionisti e le aziende espositrici provenienti da 64 paesi che hanno dato vita alla rassegna. Un totale di 18mila visitatori hanno partecipato alla fiera e ai 100 concerti del fine settimana con gli showcase, la Clubnight e altri concerti. Il prossimo appuntamento è fissato dal 23 al 26 aprile 2020.
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