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Interviste

Manu Delago: “Suonare scalando le montagne”

15 luglio 2019 by Michele Manzotti in Interviste

www.chigiana.it
www.manudelago.com

Foto dalla pagina Facebook dell’artista

Appuntamento di rilievo in occasione del festival dell’Accademia Chigiana di Siena. La sera del 16 luglio nella cornice de S. Maria della Scala, il musicista austriaco Manu Delago presenta al pubblico il suo progetto «Parasol Peak», un inno alla natura che s’ispira musicalmente al jazz. Il suono è diventato anche un film ideato da Delago, prodotto e diretto da Johannes Aitzetmüller: nelle immagini i musicisti suonano dopo aver scalato le montagne.

Come è nata l’esperienza di un film quale Parasol Peak?

«Sono cresciuto fra le montagne del Tirolo e a un certo punto ho pensato che fosse bello unire le mie due passioni: la musica e l’alpinismo. Così all’inizio è nato un filmato di 4 minuti. Ero soddisfatto del risultato così ho pensato di svluppare un progetto con altri musicisti che condividessero la mia stessa idea di suonare e di arrampicarsi sulle montagne».

E’ stato difficile trovare colleghi che potessero partecipare al film? Forse lei è stato facilitato dal fatto di vivere in un posto tra i monti e quindi di conoscere altri musicisti con la passione comune…

«La sua osservazione è corretta: non tanti musicisti sono scalatori. Ho cercato contatti tramite vari amici, chiedendo consigli. Servivano persone adatte a portare con loro il carico di strumenti, suonare e arrampicarsi. Non è stato facile: l’ensemble è stato scelto in base ai singoli musicisti e non agli strumenti. Successivamente ho scritto i brani per loro, non sarebbe stato possibile in precedenza».

Non deve essere facile portare a sua volta strumenti e attrezzatura tecnica. Come avete fatto?

«Calcolando che non c’è elettricità in montagna, abbiamo dovuto preparare adeguatamente l’attrezzatura. I musicisti dovevano imparare a impacchettare bene il materiale, così come la troupe, tra cui le batterie necessarie a far funzionare tutto. Ci sono voluti ben nove mesi di preproduzione».

Come è stata accolta al film festival del Cervino questa proiezione, calcolando che era la prima volta che veniva girato un film su un argomento del genere?

«Era il primo appuntamento ufficiale per il film e abbiamo avuto un riscontro molto positivo. E’ stata dunque un’ottima partenza per Parasol Peak che in questo anno ha avuto riconoscimenti e ottime critiche».

Lei collabora con tanti artisti e artiste, come Björk e Anouschka Shankar. Siete legati dalla stessa vocazione a ideare progetti legati alla natura?

«Ha ricordato Björk e il suo impegno per l’ambiente è noto a livello internazionale. Ma con questo film a me interessava fare qualcosa di avventuroso e pionieristico legato alla natura, di qualcosa mai visto prima».

Lei a Siena suonerà in uno spazio chiuso, quale tipo di spettacolo ha pensato?

«Sarà con il mio quartetto per eseguire un’antologia della mia produzione. Scorreranno anche immagini di Parasol Peak, ma non ci sarà solo il repertorio acustico che caratterizza il film, ma anche momenti di elettronica».

Michele Manzotti

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