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Interviste

Greg Lake, Songs of a Lifetime

5 dicembre 2012 by Michele Manzotti in Interviste

 

Greg Lake

Greg Lake intervistato da Il popolo del Blues

Welcome back my friends, Mr Greg Lake!

www.greglake.com

Molti appassionati di rock lo ricordano protagonista del trio più prolifico degli anni ’70, Emerson, Lake & Palmer. Ma il cantante e chitarrista/bassista Greg Lake (nella foto di Franz Soprani) ha anche partecipato al primo e storico album dei King Crimson In the court of the Crimson King e ha al suo attivo decenni di attività solista. Oggi è in tour in Italia per presentare Songs of a Lifetime, lo spettacolo che da qualche mese a partire dal Nord America attraverso l’Europa.

Come nasce questo progetto?

«L’idea mi è venuta durante la scrittura dell’autobiografia “Lucky Man” (un uomo fortunato). Mano a mano che buttavo giù le pagine del libro le canzoni mi tornavano in mente una ad una. Ognuna di loro aveva dietro una storia, così mi sono chiesto se potevo condividere le stesse storie con il pubblico. La nostra vita è come una tappezzeria, un mosaico, di canzoni ed è bello metterle insieme e raccontarle».

Chi sarà sul palco con lei?
«Sarò da solo, con la mia chitarra acustica, quella elettrica, il basso e le tastiere. Voglio che la dimensione sia quella tipica del club dove il pubblico può dialogare con me e condividere le mie scelte e i pensieri. Non ci saranno solo i brani dei King Crimson e di EL&P, ma anche pezzi di altri autori».

Tornando per un attimo al passato, come EL&P fondaste l’etichetta Manticore chiamando dall’Italia la Pfm e il Banco. Quale il motivo di questa scelta?

«Per me l’Italia è un paese speciale, qualcosa di molto vicino all’essenza stessa dell’arte. Dalla musica classica all’opera, dalla scultura ai grandi pittori voi siete la culla della bellezza. Anche per quanto riguarda la musica rock notavamo che in Italia c’era qualcosa di nuovo e speciale. Così fu naturale chiamare i vostri migliori gruppi per farli incidere il loro repertorio in inglese con la Manticore».

Lei è anche compositore di un brano natalizio molto noto nei paesi di lingua inglese come “I believe in Father Christmas”. Non è consueto per un musicista rock…

«Ho visto sempre il Natale come un momento di pace. Non sono una persona religiosa, ma per me si tratta di un giorno nel quale l’umanità si ritrovi in un sentimento di pace per dimenticare i problemi di tutti i giorni. Mi ricordo che quando ero ragazzo vedevo i miei genitori a volte discutere con i vicini, ma a Natale tutti ci riunivamo per un momento di serenità».

Oltre a questo tour, ha altri progetti?

«Un disco solista che uscirà il prossimo anno per l’etichetta inglese Esoteric».

Michele Manzotti

 

 

 

 

 

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