(Losen)
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La ricerca jazzistica di Lorenzo De Finti si muove verso una melodia mai scontata e dalle mille strade. A questa si aggiunge anche una predisposizione al ritmo dove anche lo stesso pianoforte a volte fa un passo indietro per lasciare la ribalta del canto agli altri strumenti. Love Unknown, il nuovo lavoro del pianista lombardo, vede come sonorità quelle del quartetto formato da Stefano Dall’Ora al contrabbasso, Gendrickson Mena a tromba e flicorno e Marco Castiglioni alla batteria. Il pianoforte di De Finti fa da guida in tutte le tracce firmate dallo stesso De Finti e da Dall’Ora in un rapporto di primo fra i pari. Basti ascoltare l’autorevole traccia iniziale, l’a ambiziosa mini-suite Return to Quarakosh (bella la batteria di Castiglioni in evidenza nel secondo movimento), l’atmosfera malinconica della traccia titolo sottolineata particolarmente dalla tromba di Mena, il linguaggio legato alla classica di Lied ohne Worte. Un disco che conferma ulteriormente il talento di uno strumentista paradossalmente più conosciuto all’estero che in Italia.
Michele Manzotti
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