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L’etichetta di Manfred Eicher con sede a Monaco di Baviera compie 50 anni. Facciamo gli auguri a Eicher e al suo marchio, di cui abbiamo parlato spesso e che ha un catalogo importante come qualità e numero di produzioni, facendo una carrellata di alcuni titoli usciti di recente (distribuzione Ducale).
Iniziamo con una gloria della musica novecentesca che è ancora attiva in questo secolo, ovvero Arvo Pärt. Delle sinfonie del compositore estone è stata pubblicata l’integrale delle sinfonie dirette dal connazionale Tõnu Kaljuste. Quarantacinque anni separano la sua Sinfonia n. 1 (“Polifonica”), scritta nel 1963, mentre era ancora un allievo di Heino Eller, alla Sinfonia n.4 (“Los Angeles”) del 2008. Le composizioni mostrano il superamento della sinfonia di stampo ottocentesco ma anche della seconda scuola di Vienna andando alla ricerca di un suono personale. Rispettosa e piena di sfumature la direzione di Kaljuste grazie anche all’eccellenza della Filarmonica NFM di Breslavia
Stefano Scodanibbio ha lasciato un vuoto importante nel panorama musicale, ma anche un repertorio e un catalogo di grande varietà. L’incisione di Alisei vede lo strumento di Scodanibbio, il contrabbasso, protagonista assoluto. A Daniele Roccato il compito di guidare l’ascoltatore fra la traccia titolo, l’Ottetto con il Ludus Gravis Ensemble, i Due pezzi brillanti (per solo come Alisei) e Da una certa nebbia per duo con Gabriele Permatti. Composizioni sorprendenti per varietà ritmico melodica che mostrano la ricerca minuziosa del compositore scomparso ben evidenziata da Roccato e dai suoi colleghi.
Contrabbasso protagonista anche nel lavoro di Larry Grenadier, basato principalmente sugli originali anche se non mancano standard di John Coltrane e George Gershwin oltre alle due Bagatelle di Wolfgang Muthspiel. Il titolo è ispirato al film di Agnès Varda Les Glaneurs et la Glaneuse. Rispetto al disco di cui abbiamo parlato in precedenza, e con il repertorio totalmente diverso come stile, il suono contrabbassistico non solo è legato al jazz ma talvolta cerca con l’archetto di ricordare quello del violoncello classico. Un’eccellente prova di autore-compositore.
Torniamo alle sonorità orchestrali con la musica composta da Eleni Karaindrou. Il disco riunisce la musica originale dell’autrice scritta per la pièce Tous des oiseaux e la musica per il film Bomb, A Love Story dell’attore e regista iraniano Payman Maadi. Tous des oiseaux è un affresco epico del regista libano-canadese Wajdi Mouawad che esplora il problema delle origini e dell’identità sullo sfondo del conflitto israelo-palestinese. Un disco che come ogni colonna sonore che si rispetti ci porta in atmosfere di grande fascino con una forte caratterizzazione etnica.
Concludiamo questa selezione con le composizioni dell’autore russo Alexander Knaifel che presenta tracce dall’ispirazione diversa tra esse. Con Lukomoriye chiudiamo un cerchio immaginario iniziato con le musiche di Part. Il lavoro sul suono è estremamente accurato grazie alla voce (quella del soprano Tatiana Melenteva e del coro Lege Artis Choir) e al pianoforte di Oleg Malov. Tra sacro e profano un corollario di brani poco conosciuti in Italia e che meriterebbero di essere più eseguiti.
Michele Manzotti
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