(Act / Egea)
www.lucaaquino.com
Il ritorno discografico di Luca Aquino è nel segno di un repertorio popolare e molto amato. Il titolo Italian Songbook lo indica chiaramente. Ma non per questo alla gradevolezza e alla familiarità dell’ascolto corrisponde una facilità nell’esecuzione. Così il trombettista è affiancato da solisti importanti, a partire da Danilo Rea al pianoforte, e da un’orchestra (la Filarmonica di Benevento) per dare un colore particolare a ogni singolo brano. Si pensi alla fisarmonica di Natalino Marchetti per impreziosire Caruso di Lucio Dalla e Anema e Core di Salvatore d’Esposito o agli archi in Almeno tu nell’universo portata al successo da Mia Martini, La voce della tromba di Aquino di fa rispettosa della melodia, senza puntare su effetti dinamici o di bravura, Basti ascoltare La canzone dell’amore perduto di Fabrizio de André e Pippo non lo sa di Gorni Kramer che perde il ritmo di marcetta e diventa una caleidoscopio di invenzioni. Un album che si fa ascoltare con piacere.
Tagged jazz, Luca Aquino