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Recensioni

Alfredo Marasti – Altri tempi

8 settembre 2020 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

(La Stanza Nascosta Records)
Pagina Facebook Alfredo Marasti

Alfredo Marasti già pluripremiato in vetrine importanti come il premio Fabrizio De Andrè e Musicultura, torna con un secondo disco dal titolo ” Altri tempi”. Dodici tracce dedicate al tema del passato che può ritornare con nostalgia, con dolcezza, con violenza, come amori finiti, come ritorno di ideologie o di vecchi fantasmi. Marasti si muove bene con le giuste sonorità in bilico tra canzone d’autore, folk, indie-pop e sferzate di elettronica ed è un abile giocoliere, infatti cita, omaggia, incastra sempre le parole in maniera efficace e creativa. Con l’ironia bacchetta e colpisce alcune piaghe attuali come i talent show con “Il gioco del talento” (” Un musicista, uno stallone, un vocal coach ed un babbeo ma tu dovrai chiamarli vostro onore, accolti nel trionfo come l’imperatore al Colosseo e tu sei il gladiatore, a te che hai cominciato con le canzoni Disney per i tuoi un pò per gioco un pò per convinzione, loro sapranno e ti diranno se il tuo lavoro è autentico, se c’è la vocazione”), i nostalgici del ventennio con la stornellante “Millennial fascio” ( “Mamma dammi i soldi che sono cresciuto, mi hanno insegnato a stare in società, ieri sera al circolo culturale tartaruga e tessera… Sono un vero uomo, un vero fascista ma per dimostrarti che leggo e imparo, fingo di trovare un senso compiuto in Diego Fusaro”), i finti tolleranti con il vintage swing di ” Omofobia! Omofobia!” (” La natura è come un enciclopedia, ma sono impolverate le edizioni più aggiornate e c’è la Bibbia sopra la tua scrivania…. L’importante è stare ognuno a casa sua, è Povia il capitano della nave del futuro con il Medioevo dritto sulla prua”), oppure quando scherza con ” I single” (“Sono bello e prestante, son biondo ed atlante, commuovo anche più di Woytia, sono splendido a letto e qualora finissi, no problem mi cambi la pila”), infilandoci in coda il monologo dal film ” Berlinguer ti voglio bene” di Giuseppe Bertolucci. “Due per due” ( ” Due colpi per allontanare i corvi neri che ti uccidono i sogni e ingabbiano i pensieri, perchè i due occhi che hai tornino a colori e si bagnino davanti alla strada dei fiori” e ” Psiche” (“Ma tu mi lascerai di nuovo perchè mia ami e non lo sai! Come ogni volta che ti ritrovo vedrai l’amore e lo scorderai, però stavolta sei così bella che, giuro, a ucciderti non riuscirò, ho perso l’odio laggiù tra i filari e non lo cercherò”) hanno un andamento da filastocche, invece ” Altri tempi” ha un sapore dance-elettronico. In zona classica d’autore troviamo ” Le mani segrete” ( ” Signorina a volte non riesci ad uscire da una prigione di sensazioni solo tue, per questo è bello essere in due ed osservare con altri occhi le nostre malattie”) con atmosfere alla Branduardi, ” Lilly al pub” ( “A sognare, forse come anni fa vecchi aquiloni e progetti nuovi, scommettendo di arrivar là in un posto che temo non trovi e infatti ti sposi senza rodaggio ed allo studio vuoi rinunciare o peggio alla libertà di un miraggio, mi chiedo se sai ancora sognare”) scritta con Matteo Toscani, sostenuta dalla chitarra e dal violino, la bella e malinconica “Canzone d’amore” ( ” Io non è che abbia qualche interesse a portare sfiducia alla gente raccontando con tanti discorsi il sentirsi niente e nemmeno scoprire acque calde con l’aiuto di un pò di sfortuna e con dita mozzate provare a indicare la luna”), ” Margherita dolcevita” ( “Resta qui con me, ti prego, Margherita, se mio padre s’è comprato tutto il mondo, la città, la tua famiglia e la tua vita noi possiamo liberarci con un sogno”) ispirata da quel gioellino di Stefano Benni uscito nel 2005 e la conclusiva ” Ieri” ( “La bandiera è bella quasi come allora ma se provi a sventolarla non brilla più, per gli anarchici di un tempo è scoccata l’ora di nascondersi sui monti col buon Gesù, Margherita fa la vita in giro ha il futuro scritto in un caffè, quella che mi ha preso l’orologio mi vuol bene, ma non vuole me”) con reminiscenze di Dalla e De Gregori. Un lavoro arrangiato collettivamente con Teresa Dereviziis e Cristina Papini al violino, Matteo Fiorentini alla batteria e percussioni, Francesco Sodini alla chitarra, Dario ” Claudio” Baldini al basso, Andrea e Leonardo Marasti alle tastiere e chitarre , Danilo Sesti alle tastiere, Maria Sbolci, Sara Menci e Doriano Tobaldo alle voci e ai cori. Marasti con la sua voce delicata, da cantore di altri tempi ci racconta con ironia, con disincanto , con delicatezza e anche con tono polemico la realtà e il passato e lo fa con un disco gradevole, fresco, vitale, come una buona boccata di ossigeno rigenerante.

Marco Sonaglia

 

Tracce

Le mani segrete

Altri tempi

Il gioco del talento

Millennial fascio

Omofobia! Omofobia!

Lilly al pub

Psiche

Single

Canzone d’amore

Margherita dolcevita

Due per due

Ieri (ritratto di bandiera rossa)