(Black Candy Produzioni)
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Ci sono artisti che ogni volta che escono con un nuovo lavoro ti sanno stupire per la continua e rinnovata creatività, uno di questi è Marco Parente. Il cantautore originario di Napoli ma oramai adottato in Toscana, dopo “Suite Love” del 2013, è tornato sulla scena musicale con “Life”, la sua ultima fatica. Ci troviamo davanti ad un lavoro molto delicato, con venature pop, rrangiamenti sofisticati e una raffinata poetica. “Nella giungla” (“Sono un uomo, una brava persona posso solo attraversare la linea gialla, del mio cuore nella giungla, del tuo cuore nella giungla”) è il singolo trascinante del disco, con un bell’innesto di cori e un sound fresco, delicata ed efficace la successiva ” Vita” (“Siamo gli uomini incagliati ancora una volta fuori tempo, con un mare in religioso silenzio che ha ingannato anche Dio che ancor prima di esserlo ha evitato ogni sorta di specchio… Trovare il coraggio di sbagliarla la vita perché forse anche sbagliare è la vita”), ” Lo spazio tra i personaggi” (“L’intelligenza serve solo per mentirmi, con la ragione che si da solo ai fessi, l’intelligenza serve solo per mentirsi con la ragione che si da solo ai fessi”) è caratterizzata da un arrangiamento delizioso per quartetto d’archi scritto e diretto da Enrico Gabrielli con Francesco D’Elia (violino), Serena Moroni (violino) , Sara Soderi (violoncello) e Jacopo Ciani (viola), a cavallo tra ” Eleonor Rigby” e “L’animale” , “Ok panico!” (“Quando la vita gira troppo forte come le parole ad effetto, nei palazzi nella spina delle scale, un’eco di famiglia in preda al panico per cena”) ha tinte più scure, impreziosita dal contrabbasso di Michele Staino, si prosegue con ” Avventura molecolare” (“Ma attento che ho tanto amore dentro da sfigurarti e scavalcare anche il mare, come il cielo fino all’amore moleco molecolare”) sostenuta dai violoncelli di Andrea Beninati e dall’uso sperimentale delle voci, ” In mezzo al buio” (“è successo davvero un duello tra buio e luce, è stato davvero una sorta di apprendimento, è successo davvero su di un treno che mi porta lontano”) è una ballad con un buon arpeggio di chitarra, ancora un contrabbasso e delle tastiere per creare la giusta atmosfera in ” Ma quand’è che si ricomincia da capo?” (“Così tutto prega intorno a me, gli oggetti, il finestrino, il mio vicino, sembra una staffetta del destino che snocciola pensieri invano”), si concede a vari sperimentalismi nella successiva ” Il gusto della via” ( Via via consumano le ombre di una via, via via dentro a un bosco la mia via e non per smarrimento, che schianto la realtà che m’imbarazza, pubblicità consuma la città e mi prende e mi porta via”), il canto si fa intenso in ” Mai solo” (“Quasi mai il tuo desiderio coincide con il piacere di farlo, questo è l’amore, ma in fondo cos’è se non un corpo che parla, di questo si veste l’amore, di tutto si veste pur di non esser mai solo, mai solo”) per lasciare spazio al gioiellino finale “Bar 90″ (“Proprio sotto casa mia c’è un osservatorio illuminato dove si vive davvero la visione d’insieme del caos, dove ogni strada porta a un sentimento, dove ci si azzanna per questo, perchè l’amore vero è il lusso che appartiene solo al popolo e non a Pasolini, ma di Pasolini l’imprevisto dopo le otto c’è Rinascimento giù al Bar 90″) con gli archi arrangiati e suonati da Marco Lazzeri e il pianoforte in primo piano. Parente oltre ad aver scritto testi e musiche, ha suonato ed arrangiato questo nuovo lavoro, ha scattato le immagini del booklet che poi ha sviluppato Samuele Calvisi nel progetto grafico. Un disco piacevole, che si lascia ascoltare con leggerezza, nonostante le importanti tematiche toccate, a dimostrazione che la sua vena artistica è ancora attiva e ha sempre qualcosa di interessante da raccontare. Bentornato!
Marco Sonaglia
Tracce
Nella giungla
Vita
Lo spazio tra i personaggi
Ok panico!
Avventura molecolare
In mezzo al buio
Ma quand’è che si ricomincia da capo?
Il gusto della via
Mai solo
Bar 90
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