(L+R Records)
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E’ un amore incondizionato quello di Eddie Kold, chitarrista/cantante tedesco dalla tecnica limpida e carica di emotività, per il Chicago blues e la città. Si è avvicinato negli anni ottanta dopo essere stato folgorato da una tournèe dell’American Folk Blues Festival, passata anche in Germania, e di conseguenza per saperne di più si è abbonato alla storica rivista americana Living Blues. I viaggi e i pernottamenti nella capitale del blues elettrico sono diventati sempre più ripetuti, divenendo in seguito parte del tessuto musicale, con frequentazioni, collaborazioni, concerti, e per parecchi anni anche cittadino. A dimostrazione di tanto attaccamento, il suo disco d’esordio di tre anni fa e questo, hanno sempre nel titolo la parola Chicago, sede anche di tutte le registrazioni. Eddie Kold Band, di cui fa parte anche il cantante dalle calde tonalità, afroamericano e residente in Germania, Larry Doc Watkins, incarna in modo efficace lo spirito del Chicago blues ai giorni nostri, un piede è ben saldo nella tradizione, mentre con l’altro passeggia con una sobria, apprezzabile contemporaneità. Un solo appunto è per la scarsa presenza degli slow blues, passo seminale per il riferimento dello stile urbano del blues con riverberi sulla musica rock. Per il sincero sentimento e per la coesione fra i musicisti, il disco si pronuncia comunque volentieri ad un buon ascolto, Eddie Kold non ha usato il funzionale metodo delle arcinote cover per acquisire oltremodo apprezzamenti, sono solo due su dieci autografe, e da quest’ultime iniziamo, segnalando la freschezza contemporanea che anima Smart City Blues, il passo blues soul in Without You, i due avvolgenti tempi medi Just A Dream e Christmas Blues (dove la chitarra di Eddie Kold ha quel sentore del grande Fenton Robinson) e i due slow, Getting Old e Suicidal Blues, quest’ultimo uno dei migliori momenti per il rimarchevole pathos in ogni sua espressione. Come nel precedente disco, anche qui ci sono degli ospiti, rigorosamente nati, o cittadini della città del vento. Il primo è un figlio d’arte, Bernard Allison, che offre un graffiante contributo in Blues Man, poi insieme si presentano l’armonicista Omar Coleman e il chitarrista Tom Holland, in una pungente versione di Before You Accuse Me (Bo Diddley), e in una sollecitata Howling For My Darling (Howlin Wolf/Willie Dixon). Chiude la lista degli ospiti l’armonicista/cantante Charlie Love con la sua autografa Gimme Back My Money. Per saperne di più e in modo esaustivo, sull’attuale condizione del chicago blues, è obbligatorio passare anche dalla Eddie Kold Band!
Silvano Brambilla
Tracklist
Telephone man
Smart City Blues
Blues Man
Without You
Before You Accuse Me
Too Hot
Howling For My Darling
Just a Dream
Christmas Blues
Getting Old
Gimme Back
Suicidal Blues
Tagged Blu, Eddie Kold Band