(Feltrinelli Comics)
comics.feltrinellieditore.it
Pagg 128, Euro 16
Sergio Algozzino è uno dei fumettisti attuali più interessanti, recentemente ha fatto il suo debutto in Dylan Dog ( lo storico indagatore dell’incubo della Sergio Bonelli Editore), ha realizzato una splendida copertina dedicata ai Beatles nel numero di Linus dello scorso dicembre e da poco ha pubblicato la Graphic Novel “La fabbrica onirica del suono” per Feltrinelli Comics. Come prima cosa, bisogna precisare che l’autore è anche un musicista e appassionato di un determinato tipo di musica, questo spiega la scelta che è alla base di questo lavoro. Il libro è una storia giovanile che si sviluppa dagli anni sessanta fino ai giorni nostri, negli anni d’oro del fermento musicale sia in Italia, che nel mondo. Un gruppo di ragazzi dopo il complessino denominato “I figli del Beat” (nato all’ombra dei vari Camaleonti, Dik Dik, Nomadi, Equipe 84) decide di formare una vera band chiamata ” Jokers” e successivamente un gruppo prog ” La fabbrica onirica del suono ” (in omaggio ai nomi lunghi e curiosi nel progressive italiano). Le loro vite si allontanano e si ritrovano, subiscono le scelte lavorative e familiari, si intrecciano con gli eventi storici come il sessantotto, la strage di piazza Fontana, gli scioperi dei lavoratori, gli scontri tra studenti ed operai, le prime droghe, sino ad arrivare agli anni di piombo e alla nascita delle Brigate rosse, Naturalmente oltre al contorno storico c’è quello in mezzo alle note dei musicarelli, del disco per l’estate a Saint Vincent nel 1968, le censure Rai e di Radio Vaticana, le riviste straniere di musica, l’ondata di progressive con il primo festival del proletariato giovanile nei prati Montalbano, Ballabio nel settembre del 1971 fino allo storico parco Lambro nel giugno del 1976 con le sue contestazioni e le contraddizioni come cantava con lucidità Gianfranco Manfredi nella canzone “Un tranquillo festival pop di paura”. Algozzino ha una forza trascinante nella narrazione, dialoghi serrati, accompagnati da disegni e colori molto flower power in certi momenti e più cupi in altri, con un tratto personale che in certi momenti ricorda il grande Paolo Bacillieri. La forza della storia è anche nel saper cogliere i riferimenti ai protagonisti musicali di quella stagione e gli omaggi alle copertine dei gruppi progressive (lascio a voi la voglia di scovarli). Inoltre, come ciliegina sulla torta, le tavole oniriche vengono accompagnate dalle parole di ” Un mondo nuovo”, una piccola suite di oltre otto minuti scritta dallo stesso autore come un’ipotetica canzone del gruppo protagonista della storia. Algozzino ci porta in questo viaggio immaginifico, senza cadere mai nella retorica dell’operazione nostalgia, anzi mettendo sullo stesso piano sia l’esplosiva creatività, sia i limiti di quegli anni straordinari. Il libro consigliatissimo, non poteva che essere dedicato con affetto a Rodolfo Maltese (chitarrista) e alla voce solista Francesco Di Giacomo (Voce solista) del Banco del Mutuo Soccorso.
Marco Sonaglia
Tagged Fumetti, progressive, Sergio Algozzino