(Parco della Musica Records / Egea)
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E’ sicuramente una delle interpreti più interessanti della scena musicale italiana, anche se canta prevalentemente in inglese. Perché Sara Jane Ceccarelli (nella foto di Flavio Inanello), eugubina di nascita, è italo-canadese. Questo si percepisce chiaramente nella sua proposta musicale, un mix di sonorità mediterranee, di escursioni nel mondo jazz, del cantautorato fra le due sponde dell’Atlantico. Della musicista, che in carriera ha toccato vari generi, è appena uscito l’album Milky Way (con sottotitolo Short Stories Between Earth and Stars) che vede la direzione musicale di Edoardo Petretti, anche coautore di molti brani oltre che musicista all’interno delle tracce. La voce di Sara Jane Ceccarelli riesce a evocare molti mondi senza alcun sforzo apparente, anzi lo fa piegando i suoni strumentali alla sua musicalità spiccata. La sua metà anglosassone combinata con la passione italiana permette di imporsi in brani come la riproposta di The Silent Choir di Chick Corea, Del tempo che passa la felicità di Francesco Motta tradotta in inglese, gli originali Say Africa, la traccia titolo, l’acustica Im-perfect. Una combinazione felice che porta l’ascoltatore ad apprezzare una produzione italianissima e internazionale al tempo stesso: sofisticata e di grande comunicativa che può portare questa interprete ancora a vette ancora più alte.
Michele Manzotti
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