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Foto concesse da ufficio stampa Jazz & Wine
Il direttore artistico di Jazz & Wine Eugenio Rubei, patron dell’Alexanderplatz di Roma, lo ha introdotto come chitarrista blues. In ogni caso Alex Britti ha sempre rivendicato come il genere abbia influenzato il suo stile e la sua musica dedicata a un pubblico più vasto. Questo si nota nella solidità della sua scrittura, nella cura che mette nella scelta dei musicisti e che di conseguenza valorizza la sua proposta. Inoltre, per quanto riguarda la chitarra, non c’è bisogno di nessuno che la suoni. Basta lui, che alterna Gibson a Fender telecaster per le sonorità più legate al blues, e riesce a sfoderare una tecnica eccellente oltre che funzionale alle sue canzoni, Ma il progetto va oltre e coinvolge uno dei trombettisti jazz più importanti della nostra scena, Flavio Boltro. Nei momenti in cui gli viene affidata le scena, Boltro porta ogni singolo brano in un’altra atmosfera, lanciando sonorità brillanti in virtuosismi mai fine a loro stesso. Un valore aggiunto che Britti ha saputo ben sfruttare in una serata piena di pubblico alla Fortezza di Montalcino. Ovviamente in molti erano venuti per godere di brani più o meno noti. Ed ecco quindi Una su un milione, Buona Fortuna, Immaturi, la sanremese Oggi sono io, la sorprendente Jazz, Le cose che ci uniscono con Boltro in grande spolvero. Una serata dove la canzone italiana sa farsi bella affidandosi alla valenza strumentale del nostro jazz.
Michele Manzotti
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