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Interviste

Rosario Giuliani: “Vi racconto il mio Charlie Parker”

23 novembre 2021 by Michele Manzotti in Interviste

www.rosariogiuliani.com

E’ una presenza abituale nelle nostre pagine grazie alle sue esibizioni a Umbria Jazz Winter e ai suoi dischi. Proprio in occasione dell’ultima incisione Tribute to Bird dedicato a Charlie Parker, il sassofonista Rosario Giuliani racconta l’idea e il suo sviluppo con la possibilità di portare il suo repertorio dal vivo

Partiamo proprio dal repertorio: come è nata la voglia di misurarsi con un nome importante?

Charlie Parker è stato il primo amore che non si può scordare. La sua musica mi ha fatto scoprire il jazz, e attraverso il sassofono che mi regalarono a 11 anni ho scoperto lui, La curiosità nata strada facendo mi ha fatto capire come Parker (i suoi assoli e le sue melodie) dovesse essere suonato. Per quanto riguarda il progetto e il come si è sviluppato, il caso e la pandemia hanno fatto in modo che fosse eseguito in duo. Tutto nasce da una commissione giunta dalla Germania in  vista di quattro concerti, l’organico previsto era quello del mio quartetto sax-pianoforte-contrabbasso-batteria più un quintetto di sassofoni, formato dai cinque miei migliori studenti. Gli arrangiamenti dei pezzi di Parker erano già stati preparati così come gli originali che si trovano su disco, ma poi sono arrivate le restrizioni e prima è stato ripensato per il quartetto e alla fine per il duo. In questa veste sono stati fatti i primi concerti nell’ottobre scorso. Fin dal momento in cui sono stati cancellati eravamo sicuri che non potevamo farli in quartetto, e il duo è stata una scelta fatta per necessità. Abbiamo fatto degli incontri con Pietro Lussu e abbiamo cominciato a pensare come a rendere al meglio questa musica. Non suonare come se avessimo perso per strada gli strumenti e dare spazio al repertorio di Charlie Parker e al suo respiro. Volutamente abbiamo lasciato l’immaginazione di basso e batteria senza sostituirli.

I concerti fatti in ottobre si sono tenuti in Germania?

Si perché li avevano semplicemente posticipati. Tra l’altro uno dei quattro appuntamenti si è tenuto alla Radio Bavarese e sarà messo all’interno di una compilation di varie registrazioni di esibizioni (ricordo quella di Dave Holland e John Scofield). Al nostro concerto è dedicata un’ora e sarà messa in onda a partire da gennaio. Poi ricordo Ulm e Friburgo. Ma avevamo già iniziato a presentare il repertorio l’estate scorsa e ovviamente vorremmo suonare ancora di più.

Il progetto dei nove musicisti è stato accantonato, o ci sta pensando ancora tenendo conto della sonorità che si può avvicinare a una big band?

E’ un omaggio allo strumento, visto che prevede tanti sassofoni. Per ora è accantonato, perché vista la situazione non è molto facile andare in tour e trovare un palco adatto. La musica di Parker per me è un contenitore da dove attingere le proprie idee e la propria creatività e che va riempito con tante cose diverse ogni giorno, altrimenti è come mangiare sempre la stessa cosa.

Ha parlato del suo partner in questo repertorio: lei suona lo strumento di Parker, Lussu come si è posto nell’affiancare questa sonorità del grande modello?

Parker è stato uno dei geni della musica, paragonabile a ciò che è stato Mozart per la classica. Andare a suonare il suo repertorio per me significa attingere al suo modo di comporre. Quindi avevo bisogno di un musicista che innanzitutto mi conoscesse bene, il mio mondo e il mio modo di interpretare e sentire la musica. Quindi che avesse una sensibilità spiccata e che affrontasse i brani di Parker così come li faccio io, seguendo il mio pensiero e la mia direzione, continuando a suonare quando io non lo faccio. Crea un legame tra i momenti del duo e quelli solisti, facendo in modo che l’esecuzione non sia statica.

Il progetto va avanti: quali sono le prossime date?

La prima in ordine di tempo sarà il 27 novembre all’Abbazia di Farfa Sabina per l’edizione invernale del festival. Poi sarò impegnato in altri tipi di concerti, ma il 15 dicembre sarò a Roma alla Sala del Pontificio Istituto di Musica Sacra. Le cose stanno venendo fuori, anche se al momento c’è ancora molto timore nell’organizzare concerti

Michele Manzotti

 

 

 

 

 

 

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