(Storie di note)
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Nuovo lavoro per il cantaingegnere Gigi Marras a tre anni di distanza dal precedente “Quando sarò più giovane”. “Gargarismi” che è anche l’anagramma dell’artista si compone di 13 canzoni e otto microcanzoni (ironiche e spassose) scritte dal cantautore e suonate con i fedelissimi BuFoBaldi ovvero Giuseppe Baldino (Chitarra), Ivana Busu (Fisarmonica, pianoforte e voce) e Franco Fois (Basso e voce). Nel disco troviamo varie contaminazioni musicali. Si passa dallo swing iniziale di ” Non ho voglia di studiare” (“Sogni densi da sognare, fantasie e pensieri languidi da coccolare, quando la mattina solo dentro al letto mi rigiro tra i confini di un mondo perfetto”) agli arpeggi acustici di “Passano i giorni” (“Passano i corvi, passano gli agnelli, passano anche i lupo con i loro coltelli, sparano al cuore per sentirsi vivi perché han bisogno dei cattivi”), dalla cantilena pianistica arricchita dal flauto e dall’intreccio di voci in ” Stella bi-polare” allo sperimentalismo di “Onomastico” ( “Se questo universo non è stato fatto per chi come me non capisce quel patto, non vale la pena privarsi di un po’ di pietà”) , dalle venature blues di “Una chitarra piccola piccola” alla bossa nova in “Di tutto o di niente” (“Vorrei descrivere le ore infinite passate a inventare le mie verità, ma le mie verità poi io le ho tradite, negate, calpestate tanto tempo fa”) , la delicatezza de “Il passato sembrava passato” ( è qualcosa da raccontare, da tenere nella memori, è una briciola nel passato, ma tante briciole fanno la Storia”) che cita “Bella ciao” negli intrecci chitarristici e l’ironia favolistica di ” Sette ettolitri di zenzero”, fino al valzerino di “Senza preavviso” (“Senza capire che il desiderio di consolazione può troppo spesso nascondere il muro umido di una prigione”). Tra i brani più intensi ci sono “Ultimi attimi di libertà” (“Finirà questo momento, questo tempo, questa croce di Dio, è rimasto soltanto il suo nome fra il tuo bestemmiare e il mio e tornnerà il profumo silenzioso della dolce primavera e guarderemo le rondini non più la sagoma di una bandiera”) che racconta i bombardamenti americani avvenuti sulla città di Cagliari il 17 febbraio 1943, “Inviti superflui” ( “E allora rideremo, tenuti per la mano, solo di cose semplici, di un giorno lontano e dentro le parole vecchie di un momento perduto un aprile di troppi anni fa”) ispirata dall’omonimo racconto di Dino Buzzati e la conclusiva “Vento di burrasca” (“Adesso è il vento di scirocco che cade e ci lascia guidare dal maestrale, costeggeremo nuove terre di bordi e boline bagnate dal sale”) Marras dona grazia e leggerezza alla musica d’autore, è un giocoliere delle parole. Le rime fantasiose, pungenti, si fondono con i raffinati intrecci chitarristici creando piccoli acquerelli dai colori pastello tutti da gustare.
Marco Sonaglia
Tracce
Non ho voglia di studiare
Di tutto e di niente
Con la chitarra sulla pancia
Passano i giorni
Canzone semplice
Stella bipolare
Onomastico
Una chitarra piccola piccola
Microcanzone
Ultimi attimi di libertà
Vorrei scappare lontano
Cantando
Voglia di andar via
Il passato sembrava passato
Sete ettolitri di zenzero
Chiudi gli occhi
Senza preavviso
Raccordo mignolo
Inviti superflui
Vento di burrasca
E li zeffiri sereni
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