Edinburgh 2013 – Tracey Thorn
Book Festival, 18 agosto 2013
La percezione di essere una star? Per una cantante inglese può arrivare anche dall’Italia. Arrivare in tour nel nostro paese e vedere i giornali con la propria foto tra quelle di John McEnroe e quella del Papa. Oppure essere additata e chiamata per strada come successe a Firenze (li presero però per un altro gruppo). Tutto questo quando solo qualche mese prima la musica era sì un lavoro, ma anche un divertimento personale. E’ il racconto di Tracey Thorn, più nota come la cantante di Everything but the girl, gruppo di punta della scena inglese anni ’80. Una vicenda narrata dalla stessa protagonista nel libro Bedsit Disco Queen presentato al Book festival di Edimburgo. L’incontro con Tracey Thorn (a sinistra durante la presentazione) è stata l’occasione non solo di raccontare la musica inglese di quel periodo, vissuta insieme a compagno di vita e di arte Ben Watt, ma anche di vedere in maniera differente il mondo dello star system. “A me piaceva esibirmi e fare dischi _ ha spiegato _ ma quando ho scoperto di coinvolgere molte più persone del mio giro abituale mi sono accorta di dovere ai nuovi fan qualcosa di più. Eppure il nostro era un pubblico da club con un suono non particolarmente pop, contrariamente a quanto dicevano i giornali. Anche quelli di altri paesi come l’Italia dove abbiamo avuto un successo inaspettato”. La musica ha sempre continuato a far parte della vita di Tracey ma a un certo punto ha sentito il bisogno di femarsi: “Io ho venduto il mio primo disco registrando un audiocassetta in camera da letto ed ero una chitarrista prima di cantare. Mi sono ritrovata a girare video dove il trucco mi si scioglieva continuamente dal caldo e a fare interviste dove mi chiedevano se la gente faceva di più l’amore con le mie canzoni. Fa tutto parte del gioco, ma ho detto stop quando non riuscivo a stare come volevo con i miei figli”. Poi magari succede di trovarsi ai giardini con altre mamme e sentirsi dire: ‘Ehi Tracey, come va?’. “Era George Michael, non potete immaginarvi come le donne che erano con me mi hanno guardata”. Se c’è una canzone di cui Tracey Thorn va orgogliosa è Fascination mentre tra i grandi estimatori degli Everything but the Girl c’era Kurt Cobain dei Nirvana. ” Era partita un’idea di collaborare insieme _ conclude la cantante _ peccato che non si sia potuto realizzare”.
Michele Manzotti
Tagged Edimburgo, Edinburgh, everything but the girl, tracey thorn