(Esoteric Antenna / Audioglobe)
www.mattstevensguitar.com
Il jazz e il rock progressivo spesso hanno marciato insieme. Matt Stevens, chitarrista che ha al suo attivo una carriera solista parallelamente a quella della formazione Fierce and The Dead, è uno di quei musicisti con un Dna caratteristico. Quello del suono canterburiano che comunque ha avuto un’evoluzione negli ultimi decenni in cui i generi fatalmente si sono incontrati. Per questo il disco di Stevens potrà piacere a chi ha ascoltato per anni gruppi come Soft Machine e King Crimson e ha la mente aperta per gli sviluppi di una scuola di pensiero musicale. La realizzazione di questo progetto vede tra l’altro il batterista dei KC Pat Mastellotto e musicisti come l’italiano Lorenzo Feliciati (bassista dei Naked Truth), Stuart Marshall (Fierce And The Dead), Charlie Cawood (Knifeworld), Jem Godfrey (Frost). I brani sono studiati come fossero standard jazzistici con disegni ripetuti e il gusto dell’improvvisazione, come nell’iniziale Oxymoron, in The Ascent e Lucid, C’è poi uno Stevens semi acustico con un gran gusto della melodia tutto da scoprire in The Other Side, Kea e A Boy. Infine non possiamo non citare la lunga e ambiziosa The Bridge, quasi una mini suite con Stevens a dirigere un combo di sei musicisti. Un disco ben riuscito per amanti del rock-jazz di qualità.
Michele Manzotti
Tagged Fierce And The Dead, King Crimson, Lorenzo Feliciati, Matt Stevens