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Recensioni

Chic feat. Nile Rodgers, Summer Festival, Lucca, 15 luglio 2014

17 luglio 2014 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.nilerodgers.com
foto (c) Irene Carlotta Cicora

Il pop, se fatto bene, è grande musica. Così aveva detto Nile Rodgers durante il Book Festival di Edimburgo in un’intervista a Il Popolo del Blues nel 2012.  In effetti il musicista, autore e produttore di New York lo può affermare a voce alta. A lui, che con gli Chic aveva portato la musica black a un successo planetario grazie alle discoteche, si sono infatti rivolti negli anni artisti come David Bowie, Diana Ross, Sister Sledge, Duran Duran, Madonna. In tanti poi hanno copiato il suo stile a partire dai Queen di Another One Bits the Dust. Negli ultimi anni si sono accorti di lui anche i Daft Punk con i quali ha inciso Get Lucky,  brano giunto al primo posto nelle classifiche dei singoli in 182 paesi. Logico che la voglia di tornare dal vivo alla fine ha preso il sopravvento.

Al suo fianco non c’è più lo scomparso Bernard Edwards, il bassista che aveva condiviso l’esperienza Chic nata alla fine dei Settanta dando il suo contributo prezioso alla definizione del suono. Un funky strettamente legato al Rhytm’n'blues con la chitarra ritmica di Rodgers colonna portante dei brani con uno stile apparentemente semplice ma con tutti gli accordi al posto giusto. Una formula di successo che è stata riproposta al Summer festival di Lucca nell’unica data italiana della formazione. Gruppo dove spiccano il bassista Jerry Barnes, dal tocco funky trascinante, il batterista Ralph Rolle (dalle eccellenti qualità vocali evidenziate in Let’s Dance) e le cantanti Kimberly Davis e Folami Ankoanda-Thompson.

Inutile dire che dopo nemmeno mezz’ora di concerto (introdotto da un eccellente set di Sheila E, ex percussionista di Prince) nessuno riusciva più a stare a sedere. Luci ed effetti avevano infatti trasformato Piazza Napoleone in una discoteca. E poi la musica senza età: aperta da Everybody Dance, passata attraverso il medley dedicato a Diana Ross e Sister Sledge (Upside Down, We are Family tra le altre), Like a Virgin, Notorius, Spacer, le già citate Get Lucky e Let’s Dance, fino ai due grandi successi che negli anni Settanta imposero gli Chic come fenomeno. Le Freak e Good Times hanno rappresentato l’apoteosi di Rodgers autore ed esecutore. L’ultimo brano ha trasformato anche il palco in una pista da ballo per il pubblico. Bei tempi quelli cantati dagli Chic. Che per fortuna proseguono anche nel 21° secolo.

Michele Manzotti

 

 

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